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Cardiologi “notturni” al PPI di Trebisacce. Ma solo per due mesi

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Disposta la pronta disponibilità notturna e festiva degli specialisti cardiologi a supporto del personale medico del PPI (punto di primo intervento) di Trebisacce di cui è responsabile il dottor Giorgio Ferrara. L’ha disposta, a decorrere dal 25 ottobre scorso e fino al 31 dicembre 2014, il direttore generale dell’Asp cosentina Gianfranco Scarpelli a seguito delle reiterate sollecitazioni del sindaco della città Francesco Mundo e dello stesso dottor Ferrara, ben consapevoli che il 75% dei pazienti che si rivolgono al PPI presentano patologie cardiovascolari nelle quali, come è noto, sono determinanti la lotta contro il tempo ed il tempestivo intervento dello specialista. D’ora in poi i tre medici-cardiologi di Trebisacce che prestano servizio presso l’ambulatorio di cardiologia del CAPT e assicurano quotidianamente il supporto alla Lungodegenza-RSA medicalizzata saranno reperibili anche nelle ore notturne e nei giorni festivi, proprio quando l’assistenza sanitaria diventa meno efficace e più aleatoria perché affidata alla sola Guardia Medica. Si tratta quindi di un importante tassello che va a colmare una grossa lacuna nelle situazioni di emergenza-urgenza.

La decisone del diggì Scarpelli è comunque limitata ai mesi di novembre e dicembre perché, come si evince dalla stessa disposizione, è stata adottata nelle more della “prossima adozione del progetto di tele-cardiologia, la cui implementazione – si legge – sarà completata entro la fine di quest’anno contestualmente all’approvazione del piano operativo regionale relativo alla rete ospedaliera dell’emergenza-urgenza”. «Si tratta – ha dichiarato il sindaco Mundo che ha ringraziato pubblicamente il dottor Scarpelli – di una disposizione temporanea destinata a tamponare la situazione, ma noi siamo fiduciosi che il nuovo piano regionale ponga rimedio agli errori commessi finora e ridia a Trebisacce e all’Alto Jonio il maltolto, riaprendo le divisioni di base e mettendo il nostro ospedale nelle condizioni di fronteggiare l’emergenza-urgenza».

Pino La Rocca

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