Sibari, dopo 19 mesi riprendono i lavori di ripulitura dell’area archeologica
Diciannove mesi. Tanto è il tempo che è passato dagli ultimi interventi presso l’area archeologica di Sibari. Era il 4 aprile 2013, infatti, quando venivano ultimati i lavori di somma urgenza dopo l’esondazione del Fiume Crati del 18 gennaio 2013. Nella giornata di martedì 4 novembre sono ripresi però i lavori di ripulitura dei cinque ettari di area archeologica ricoperta da fango e detriti da circa due anni. «Questo intervento – ha spiegato l’archeologo Alessandro D’Alessio, responsabile dell’area archeologica di Sibari – si colloca all’interno di una progettazione molto più ampia che prevede sul sito archeologico di Sibari un investimento, con i fondi Poin, di ben 18 milioni di euro».
«Un programma di interventi – gli fa eco l’architetto Angela Canale, della Sovrintendenza regionale nonché direttore dei lavori – abbastanza corposo con alla base un progetto che è stato redatto e approvato immediatamente subito dopo la notizia dell’avvenuto finanziamento. I ritardi – ha proseguito la Canale – sono dovuti ai tempi burocratici abbastanza lunghi delle gare d’appalto, dei ricorsi, delle sentenze e quant’altro».
I lavori di ripulitura dovranno essere completanti entro 175 giorni ed entro sei mesi gli scavi di Sibari torneranno a essere di nuovo agibili. «Voglio ricordare – ha sottolineato l’architetto Canale – che non partono solo i lavori a cui oggi abbiamo dato l’avvio, ma parte il grande progetto sugli scavi di Sibari». A giorni, infatti, saranno consegnati i lavori per la realizzazione dei nuovi depositi e di una nuova unità museale.
Redazione online