«Si tratta – ha dichiarato Gagliardi – di un importante risultato,, che restituisce la dovuta rappresentatività ai comuni sotto i 5000 abitanti che sono la maggioranza nel nostro Paese. Siamo riusciti ad ottenere da Fassino e dall’Assemblea altri tre importanti punti del nostro programma: la non obbligatorietà della fusione tra comuni: essa dovrà partire soltanto dal basso, su base volontaristica e a seguito di referendum popolare; la non obbligatorietà dell’associazionismo tra comuni per condividere la gestione di servizi: anch’esso potrà e dovrà avvenire solo su base volontaristica e nel rispetto prioritario dei criteri di efficienza, efficacia ed economicità dei servizi associati, prescindendo, se necessario anche da vincoli territoriali; i tagli agli enti locali non dovranno essere lineari ma riferiti a costi standard e alla verifica dei parametri principali di bilancio e di sana gestione finanziaria: si taglino cioè solo quelle spese locali delle quali si sarà dimostrato il nostro rispetto dei parametri di sana gestione del bilancio; no, quindi, al livellamento e sì invece alla meritocrazia nei tagli imposti dallo Stato».
Pasqualino Bruno