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Alto Jonio (quasi) indenne dal maltempo, ma a Trebisacce è allarme per l’erosione costiera

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Il lungomare-sud di Trebisacce vittima della furia del mare

I nubifragi che erano stati previsti nell’Alto Jonio e che hanno fatto scattare l’allerta-meteo in tutti i paesi del comprensorio sono arrivati puntuali, ma per fortuna non hanno prodotto danni particolari. Le piene dei fiumi e dei canali, anche grazie agli interventi preventivi messi in atto soprattutto a Villapiana e Trebisacce, finora sono rimaste all’interno degli argini e non hanno prodotto danni particolari, ma il pericolo anche questa volta è venuto dal mare. Eppure è lo stesso mare che d’estate si fa ammirare ed offre refrigerio e che in autunno e in inverno digrigna i denti e fa paura. Nell’Alto Jonio, infatti, è di nuovo allarme-erosione lungo il tratto costiero più esposto alle mareggiate le quali, sospinte dallo scirocco, hanno imperversato per tre giorni lungo tutto il litorale che va da Rocca Imperiale a Villapiana minacciando seriamente e provocando danni ad opere pubbliche e strutture turistiche. Il problema si presenta ancora una volta più grave a Trebisacce il cui lungomare-sud porta ancora evidenti i segni della violenza del mare che lo ha già gravemente sfregiato negli anni passati. Mentre a Roseto e Montegiordano, ma anche ad Amendolara, sono state realizzate importanti opere di difesa dal mare, a Trebisacce tutto è maledettamente fermo, tanto che i guasti provocati dal mare in tempesta si sommano anno dopo anno, dando l’impressione che quel tratto di spiaggia non interessi a nessuno. Negli ultimi due/tre anni il mare ha già ingoiato un tratto di strada con tutti i marciapiedi, l’illuminazione pubblica e pezzi del parco-giochi e continua la sua opera demolitrice senza che qualcuno si sia deciso a porvi rimedio. D’estate la spiaggia viene ricondizionata in qualche modo per renderla accessibile ai bagnanti. Si procede insomma col nascondere la sporcizia sotto lo zerbino, mentre le opere di difesa, pur essendo già disponibili le risorse erogate dalla Provincia e dalla Regione, vengono rinviate di anno in anno come se si volesse autorizzare il mare a continuare a fare scempio della spiaggia e del litorale.

Pino La Rocca

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