Dramma lavoro nero nella provincia di Cosenza. Nell’edilizia l’83% delle imprese è irregolare
Dati inquietanti, in tutti i settori, quelli registrati dal consueto rapporto trimestrale del Comitato Lavoro per Emersione e Sommerso (CLES) sul lavoro nero. Tutta la provincia cosentina fotografa una situazione davvero preoccupante: nel settore delle costruzioni si raggiunge addirittura l’83% di imprese irregolari; percentuale che scende al 63% nei settori non edili.
La situazione è aggravata dai dati sulla disoccupazione: al 33% quella certificata, ben più alta quella reale, che colpisce soprattutto donne e giovani, costretti spesso alla migrazione all’estero. E’ su queste basi che il segretario generale Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno Angelo Sposato nei prossimi giorni chiederà alla Prefettura di Cosenza la convocazione del consiglio territoriale sull’immigrazione per una disamina specifica sull’argomento. Così come – secondo Sposato – occorre una legge regionale contro il caporalato.
Il settore dell’agricoltura preoccupa particolarmente poiché è l’ambito in cui si registra un grande sfruttamento dei lavoratori migranti e comunitari – come dimostrano le operazioni della Polizia di Castrovillari e i segnali provenienti dalle diverse aree della Sibaritide – aggravati dalla possibilità di sodalizi criminali transazionali tesi al reclutamento e allo sfruttamento degli stessi lavoratori.
Federica Grisolia