La motivazione, secondo Mundo, è sempre la stessa: si prende a pretesto la razionalizzazione delle risorse e si tende ad accentrare sempre più i servizi penalizzando pesantemente la periferia. «Dai dati in possesso di questo ufficio – aggiunge il sindaco di Trebisacce – emerge una forte produttività dell’ufficio di Trebisacce ed emerge, soprattutto, la grande efficienza e abnegazione da parte dei dipendenti che, sebbene sottodimensionati come organico, riescono a dare risposte a un‘utenza di 60mila abitanti che risiedono in ben 17 comuni, di cui ben 9 sono situati nelle aree interne montane con strade impervie e tortuose. La chiusura della sede decentrata di Trebisacce – aggiunge Mundo – sarebbe dunque un’ulteriore mortificazione per un territorio periferico già fortemente provato e scippato di tanti servizi, che non può consentire un ulteriore depauperamento. Per tutte queste ragioni – conclude Mundo – e per l’importante funzione che svolge codesto Istituto, nel manifestare viva preoccupazione e protesta, si chiede di evitare assolutamente l’emanazione di provvedimenti che possano in qualche misura depotenziare o addirittura chiudere l’ufficio, fermo restando che questo comune, in ogni caso, comunica la propria disponibilità a collaborare per evitare provvedimenti ulteriormente punitivi per la città e per il comprensorio».
Pino La Rocca