Anche dal Comune di Roseto si leva la protesta contro possibile chiusura sede Inps
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Il depauperamento dell’Alto Jonio di tutti i servizi essenziali continua senza sosta. Dopo la chiusura dell’ospedale di Trebisacce, di numerosi uffici postali del territorio, i continui tagli ai trasporti e alle infrastrutture, un altro campanello d’allarme suona sull’Alto Ionio. La chiusura della sede Inps di Trebisacce non è più solo una minaccia, ed è per questo che anche il Sindaco di Roseto, Rosanna Mazzia (nella foto), lancia la protesta contro quella che sarebbe “un’ulteriore mortificazione per questo territorio periferico già fortemente provato e in cui non è possibile assistere ad un ulteriore depauperamento”. “Ancora una volta – denuncia il Primo Cittadino di Roseto – siamo costretti a lanciare un forte grido d’allarme rispetto alla possibilità che il nostro Territorio venga scippato di altri servizi”.
“L’ufficio – continua il Sindaco Mazzia – è situato nell’ambito di un comprensorio di 17 Comuni e serve 60.000 abitanti, di cui nove comuni sono situati nelle aree interne montane con strade impervie e tortuose, che rendono difficoltosa la mobilità dei Cittadini. In più, i numeri confermano che la sede di Trebisacce ha un forte carico di lavoro, e si caratterizza per una grande efficienza e abnegazione da parte dei dipendenti”. Queste le ragioni del dissenso e della forte opposizione espresse dal Sindaco della Città delle Rose, in rappresentanza dell’intera cittadinanza ai vertici nazionali e regionali dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, ai quali si chiede di non emanare provvedimenti che possano mirare al depotenziamento o alla chiusura dell’ufficio.
Giovanni Pirillo