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Amendolara, alunni ricordano eroi Nassiriya. Nella lapide all’ingresso della scuola è scolpita la memoria

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Era da qualche anno che la lapide a memoria dell’attentato di Nassiriya del 2003, posta davanti al portone d’ingresso della Scuola Primaria di Amendolara Marina, non riceveva degna commemorazione. Quest’anno finalmente qualcuno si è ricordato che quell’edificio scolastico situato nella parte alta della Marina di Amendolara è dedicato a 19 italiani (12 carabinieri, 5 militari e 2 civili) uccisi in Iraq nel corso di una missione di pace. Così come il nome della scuola ricorda altri sei militari che hanno perso la vita allo stesso modo a Kabul, in Afghanistan.

Ebbene, ieri (12 novembre), a undici anni dalla strage di Nassiriya, l’associazione nazionale Carabinieri territoriale con sede a Roseto Capo Spulico, presieduta dal brigadiere in pensione Angelo Depalo; il Comune di Amendolara guidato dal sindaco Antonello Ciminelli e l’Istituto Comprensivo di Amendolara, diretto da quest’anno dalla Dirigente scolastica Gemma Faraco hanno inteso ricordare quel giorno con una commemorazione sobria ma ricca di significato.

Quel 12 novembre del 20o3, un camion carico di esplosivo guidato da due kamikaze saltò in aria all’ingresso della base operativa dei militari italiani. In loro onore, i piccoli alunni della Scuola Primaria di Amendolara Marina si sono ritrovati con insegnanti, organizzatori e alcuni genitori e cittadini nella chiesa Madonna della Salute per la Santa Messa celebrata da don Vincenzo Santalucia (il sacerdote locale don Diego Talarico era assente per giustificati motivi, ndr)), a cui è seguito un momento di riflessione e ricordo nell’atrio della scuola dedicata ai “Caduti di Nassiriya e Kabul”. Anche a Kabul, in Afghanistan, nel 2009, sei militari italiani sono morti in seguito a un attentato kamikaze che ha colpito un convoglio della Nato sulla strada che porta dal centro cittadino all’aeroporto della capitale, Kabul appunto.

«Nonostante le difficoltà dei tempi moderni, noi formatori abbiamo il dovere di risvegliare nelle nuove generazioni il senso di Patria e del rispetto delle istituzioni – ha ricordato la dirigente Faraco -. Ogni età ha i suoi diritti e i suoi doveri. E sin da piccoli dobbiamo educare i nostri allievi all’amore per il proprio Paese». Gli stessi valori con i quali sono partiti per missioni internazionali quei militari che non sono più tornati. Presenti alla cerimonia anche la Guardia di Finanza e i Carabinieri. Gli alunni si sono cimentati nella lettura di alcuni contributi commemorativi. Il sindaco Ciminelli, dal canto suo, ha ribadito la negazione assoluta per ogni forma di guerra ricordando ai bambini come l’Italia è stata sempre impegnata in missioni di pace per portare la democrazia in territori ostili a questo valore, forse il più alto che ci possa essere.

Vincenzo La Camera

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