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Crosia, l’Imu colpisce le case degli emigranti: il Pd protesta

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Non è piaciuta per nulla, ai rappresentanti del Pd di Crosia, l’idea dell’amministrazione comunale di far pagare l’Imu all’1,60 % ai residenti all’estero e iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero ndr) che possiedono una sola abitazione nel  comune della cittadina del basso jonio. « E’ una vergogna – ha detto senza mezzi termini Santo Seminario, capogruppo del Pd in consiglio comunale -. Crosia è l’unico comune del circondario e della Calabria che ha imposto questo tassa ai propri  emigrati e per lo più da parte del sindaco Russo che ogni anno si fregia di organizzare la festa  degli emigrati. Ci dovrebbe spiegare di quali emigrati parla o ne è il portavoce. Non si smentisce mai, perché predica bene e razzola male».

Seminario ha poi ricordato che «nel Consiglio Comunale dello scorso  primo settembre, al quale hanno partecipato tantissimi cittadini,  sull’approvazione del regolamento della Iuc, tra le tante proposte avanzate dal Gruppo Consiliare  PD-CilF, i consiglieri di maggioranza all’unanimità, nessuno escluso, hanno votato contro l’introduzione nell’art. 15 del comma “è equiparata ad abitazione principale l’unità  immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto nel Comune di Crosia da cittadino non residente in Italia a condizione che non risulti locata”; e, inoltre, alla proposta di un nuovo articolo 15 bis sulle abitazioni nel centro storico di Crosia “abitazione principale composta da più unità immobiliari”. Agli abitanti del centro storico che erano esclusi dall’Ici – ha concluso Seminario – oggi l’Imu gli sta costando cara. Crosia ha degli amministratori che sono forti con i deboli e deboli con i forti».

Pasqualino Bruno

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