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Corigliano, vaccino per bambini ritirato dal mercato: è panico tra i genitori

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A Corigliano è panico per un vaccino contro la meningite ritirato dal mercato. Il 13 ottobre scorso, infatti, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha comunicato di aver emesso dei provvedimenti per il ritiro del vaccino Meningitec. Il ritiro, come ha specificato anche l’Aifa, è dovuto «alla presenza di un particolato color arancio rossastro, identificato come micro residui metallici, in alcune siringhe».

Dai controlli effettuati dall’Aifa, tuttavia, «non sembrano emergere evidenze di reazioni avverse particolari ricollegabili allo specifico difetto di qualità dei lotti ritirati in Italia. Nonostante la presenza di particolato di colore rossastro – si legge ancora nella nota dell’Aifa – sia solitamente ben visibile, a oggi non risultano pervenute segnalazioni da parte degli operatori sanitari rispetto a questa anomalia, il che fa ragionevolmente presumere che le confezioni utilizzate, sia pur appartenenti ai lotti ritirati, non siano coinvolte nel difetto».

La scelta dell’Agenzia Italiana del Farmaco ha scatenato il panico, con qualche settimana di ritardo, all’interno della comunità coriglianese, perché il vaccino è stato somministrato dall’Asp di Cosenza tra gennaio 2013 e settembre 2014. Vista la reazione dei genitori, il sindaco Giuseppe Geraci ha preso carta e penna e ha scritto al Prefetto di Cosenza e al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, informandoli sullo stato di allarme delle famiglie.

«La situazione di allarme propagatasi nel nostro territorio – ha scritto il primo cittadino –  a seguito del paventato ritiro del farmaco-vaccino contro il Meningococco C, somministrato tra gennaio 2013 e settembre 2014 a cura dell’ASP di Cosenza, e secondo la quale nel lotto farmaceutico sarebbero state presenti sostanze dannose alla salute dei piccoli, ha ingenerato panico non solo nei genitori dei piccoli assuntori, ma in tutta la popolazione. Se quanto emerso dovesse corrispondere al vero – ha aggiunto – se ne conviene che il fatto è di gravità inaudita considerato che riguarda, soprattutto bambini in tenera età. A salvaguardia e a tutela dei diritti e dell’utenza e al fine di accertare oltre che la veridicità dei fatti, eventuali responsabilità – ha concluso Geraci – si richiede autorevole intervento».

Pasqualino Bruno

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