In primis sanità, dissesto, trasporti e lavoro. All’incontro, oltre ai candidati zonali Mario Franchino e Giuseppe Ranù, erano presenti segretari di partito, sindaci e amministratori di tutta la fascia jonica che va da Rocca a Cariati e, nonostante l’orario insolito, tantissima gente comune. Parlando a braccia il presidente Oliverio ha citato dati (soprattutto reddito pro-capite e sistema delle imprese) che inchiodano la Calabria ad una situazione drammatica, dalla quale si può uscire solo con la consapevolezza delle condizioni di partenza. Nel suo appassionato intervento ha quindi delineato le priorità che occorre affrontare: sanità, dissesto idrogeologico, rifiuti, trasporti e soprattutto il lavoro che non c’è.
«Per rimettere in piedi la Calabria e per salvare il salvabile – ha detto Oliverio – è necessaria una forte azione di governo che riesca a capitalizzare quelle risorse comunitarie che finora un governo scellerato ha rispedito al mittente per carenza di progettualità. Aprire quindi un confronto serrato con il Governo non con il solito piagnisteo e con il cappello in mano, ma con progetti seri e credibili». Parlando infine di sanità ha definito un errore madornale chiudere gli ospedali di confine come il “Chidichimo”, «decisione che va riconsiderata per evitare l’accresciuta migrazione sanitaria».
Pino La Rocca