Rifiuti, stazione trasferimento di Villapiana rischia collasso. Emergenza nell’Alto Jonio con la differenziata che non decolla
Ridurre i volumi della spazzatura perché la “stazione di trasferimento” dei rifiuti di Villapiana, a cui conferiscono i rifiuti tutti i paesi dell’Alto Jonio (tranne Trebisacce) non può conferire più di 10 tonnellate al giorno di rifiuti alla Calabria-Maceri di Rende che, a sua volta, non può conferire un quantitativo illimitato di rifiuti a Gioia Tauro. Mercoledì prossimo, da quanto si è appreso, i vertici della municipalizzata BSV che gestisce la stazione di trasferimento (l’amministratore Eduardo Lo Giudice ed il Diggì Pino Sposato) si recheranno a Catanzaro per cercare di trovare una soluzione-tampone, ma la decadenza del decreto regionale n, 46/’14 non offre al momento via d’uscita. In crisi soprattutto i paesi costieri che, in occasione delle prossime festività, vedranno aumentare le presenze per l’arrivo dei possessori delle seconde case.
In allarme dunque i sindaci che hanno già emesso apposite Ordinanze con le quali tentano di scongiurare l’emergenza invitando i cittadini a ridurre i volumi dei rifiuti e ad incrementare la raccolta differenziata. Raccolta differenziata che però non è ancora stata adottata da diversi comuni. Ed è proprio qui il nocciolo del problema, perché anche nell’Alto Jonio, a fronte di comuni virtuosi che “differenziano” già da anni con il sistema del “porta a porta”, ce ne sono altri che continuano a fare le cicale ed a smaltire i rifiuti nei cassonetti, dai quali “il tal-quale” finisce direttamente in discarica. Con lo scadere del suddetto decreto che regolamentava la gestione dei rifiuti in Calabria, non è più possibile conferire rifiuti in discarica né, tanto meno, gli impianti possono operare trasferimenti di rifiuti fuori regione. Il problema è certamente di più ampia portata e mette a nudo l’inconcludenza di tanti amministratori locali che non hanno avviato la raccolta differenziata, ma anche le inadempienze della regione Calabria che non è stata in grado, nonostante oltre 20 anni di commissariamento, di dotarsi finora di un sistema organico di smaltimento dei rifiuti.
Pino La Rocca