Il già striminzito sistema dei trasporti della Sibaritide rischia di perdere un altro tassello. Sembra ormai imminente, infatti, la cancellazione della fermata di Mirto-Crosia del Regionale 3721, che riguarda quindi la tratta che porta a Catanzaro e che solitamente parte dalla cittadina del basso jonio alle ore 6.30. Oltre agli amministratori locali e agli esponenti politici del territorio, anche le sigle sindacali hanno stigmatizzato l’atteggiamento di Trenitalia. In particolare, Mario Scorza, responsabile Casil (Confederazione Autonoma Sindacati Italiani Lavoratori) nel Basso Jonio, ha evidenziato che Trenitalia sta proseguendo «con l’adozione della scellerata linea aziendale di soppressione di treni e di cancellazione fermate di grande utilità per tutti i cittadini della Sibaritide, tutto ciò soprattutto a discapito dei pendolari e dei lavoratori, categorie deboli che necessitano del servizio pubblico per potersi spostare per motivi di lavoro e che non sono dotati di altri mezzi per potersi recare sui luoghi di lavoro».
Per Scorza, la soppressione della fermata di Mirto Crosia «sarebbe un altro duro colpo inferto nei confronti delle garanzie e dei diritti dell’intera popolazione, in quanto si arrecherebbero ai cittadini dell’intero comprensorio del basso-jonio e della Sila greca notevoli disagi, costringendo i medesimi a recarsi in altro modo a Rossano, che dista da Mirto 10 chilometri o a Cariati che di chilometri ne dista 20».
«Sarebbe gradito – ha concluso il rappresentante sindacale – e quanto meno auspicabile intervento urgente se non addirittura impellente del neo insediato Presidente della Regione al fine di evitare il protrarsi di tali disservizi, affinché questa terra non resti ancora di più ai margini di qualsivoglia progetto di progresso e di sviluppo».
Pasqualino Bruno