Negli anni del recente passato i bambini chiedono, indifferentemente ai genitori, a Gesù Bambino e a Babbo natale, un telefonino di nuova generazione, un tablet o qualcosa di altamente tecnologico come l’ebook. Mentre, ad esempio una letterina di natale datata Firenze 29 novembre 1935 era di tutt’altro tenore. Intanto era indirizzata al “caro combattente d’Italia” e vi si leggeva, tra l’altro, pensiamo che “ il tuo sacrificio è per la Patria e che noi tutti cooperiamo al bene di Essa e cerchiamo di renderci utili nel nostro piccolo lavoro”. E’ più che evidente che il sentimento natalizio viene indirizzato ai “combattenti dell’Africa orientale” nel ventennio fascista. La mostra documentaria di Atene ci consegna uno spaccato originale e inedito della società italiana attraverso la vita familiare vista dai più piccoli. Ma chi è Rocco Atene? Egli lavora in provincia di Bergamo ed è un attento segugio dei mercatini delle pulci dove riesce a scavare pezzi di storia calabrese e italiana custodendo testimonianze autentiche di indubbio valore storico e documentale. Egli è un vero e proprio “collezionista per passione”, e non per profitto, che va apprezzato perché professionalmente svolge altro genere di lavoro: egli possiede una nutrita collezione di documenti militari, civili e religiosi, medaglie e pergamene che riguardano il passato di Cassano, della Calabria e dell’Italia. La mostra, quindi, costituisce una utile occasione per approfondire uno spaccato della società italiana.
Caterina La Banca