Giunti a Morano, si prosegue per Campotenese e dopo poche centinaia di metri si sale per il centro storico. Con l’auto si parcheggia anche la frenesia dei nostri giorni per incamminarsi nel borgo ed incontrare man mano pastori, recinti di pecore e botteghe artigiane del falegname, del fabbro. Vecchi portoni illuminati che accolgono il visitatore che scopre di volta in volta, cantine con figuranti impegnati a bere e a giocare; case con donne che lavorano la lana o preparano da mangiare. Si passeggia in un vero presepe animato ma che accoglie l’ospite in religioso silenzio. L’idea di questa iniziativa è nata cinque anni fa da frate Massimo Gallicchio che con i suoi confratelli della comunità dei Cappuccini di Morano e il sostegno di tutta la popolazione si impegna per far rivivere la nascita di Gesù Bambino, un pò come ha fatto Francesco d’Assisi nel Natale del 1223 a Greccio (Rieti).
Il percorso del presepe di Morano è ben segnalato. Durante la visita si può anche avere il piacere di entrare in una casa mentre si abbrustolisce il pane con l’olio, degustandolo con i figuranti; oppure mentre le donne in attesa che il marito chiuda gli animali nel recinto friggono le “vecchiarelle” o le “crispelle”. Il desiderio di arrivare alla grotta, dal piccolo Gesù, ovviamente accomuna tutti i visitatori. E quando si giunge finalmente alla mangiatoia, i sorrisi della sacra famiglia che custodiscono il loro bambino svelano la grandezza del Natale.
Il presepe si può visitare, gratuitamente, ancora il 27-28 dicembre ma anche l’1-4-5-6 gennaio dalle 18 alle 20.30
Vincenzo La Camera