Il primo cittadino ha consegnato al maturo e lucidissimo compaesano una targa ricordo rivolgendogli parole affettuose e di singolare ammirazione, «per aver – così ha detto De Bartolo – affrontato coraggiosamente la trama faticosa della vita. Un cammino lungo, costellato di sacrifici, ma non privo di gioie e soddisfazioni derivanti dalla serenità di un ménage quotidiano fondato su grandi valori e sostenuto dall’amore per i figli e per l’indimenticata moglie».
E sono stati proprio loro, i figli, Agnese, Domenica, Franca, Antonio, e i tanti nipoti, che hanno voluto e saputo imprimere sulla ricorrenza lo stigma di un riconoscimento ufficiale, riunendo tutta la numerosa famiglia in un noto locale del posto ed incoronando con omaggi cordiali il veterano patriarca, vincitore di tante battaglie combattute spesso dalle retrovie, secondo le vicissitudini e le situazioni, ma sempre illuminiate dall’alto senso del dovere.
«Nonno Alberto – ha osservato De Bartolo – ha dato alla nostra terra e alla collettività locale un valido contributo, impegnandosi con umiltà, lavorando con impegno e superando le difficoltà di tempi difficili, come gli anni del secondo conflitto mondiale e del dopoguerra, quando riuscire a garantire un pasto alla famiglia era assai problematico. Nell’esprimere i nostri auguri a nonno Alberto, con il conferimento dell’insegna istituzionale, abbiamo voluto additarlo a paradigma per le nuove generazioni e per quegli uomini e quelle donne che invece si arrendono alle avversità. C’è un altro aspetto che preme richiamare in questa occasione: la longevità che nel nostro borgo sta divenendo quasi ordinaria. Altri concittadini hanno infatti già salutato il secolo di vita e altri si apprestano a farlo. Segno inequivocabile che a Morano si vive di più e meglio. Provare per credere».