Corigliano, braccianti stranieri stipati in una tendopoli. La Cgil incalza Prefetto e Comune
La segreteria della Cgil dell’area Pollino, Sibaritide e Tirreno torna a incalzare il Prefetto di Cosenza e di riflesso l’amministrazione comunale di Corigliano, in merito alle condizioni di vita di alcuni agricoltori migranti, che vivono in una tendopoli alle periferie di Schiavonea.
«Con riferimento all’incontro tenutosi presso questa Prefettura in data 9 dicembre 2014 – si legge nella missiva inviata dal sindaco al Dottor Gianfranco Tomao – sulla questione inerente i lavoratori agricoli migranti che vivono in situazioni drammatiche in una tendopoli alle periferie di Schiavonea di Corigliano Calabro, stigmatizziamo la totale insensibilità dell’amministrazione comunale a voler affrontare la questione che rischia di trasformarsi in vera e propria emergenza sociale e sanitaria. Più volte sollecitata dalla scrivente organizzazione sindacale, l’amministrazione comunale non ha inteso ne’ ascoltare ne’ ricercare congiuntamente adeguate soluzioni, nonostante sul tavolo sono state fatte delle proposte ribadite in seguito al successivo incontro presso la sede comunale con la presenza della Flai Cgil».
L’organo sindacale torna a chiedere un nuovo incontro al Prefetto di Cosenza «alla presenza questa volta del sindaco Geraci che sulla questione, pur nella sua gravità e delicatezza, non ha inteso assumere nessuna iniziativa di carattere sociale». La Cgil, in chiusura di lettera, ha anche rimarcato il fatto che «la nostra organizzazione sindacale, unitamente ad alcune associazioni del territorio, si stanno adoperando per raccogliere quanto necessario per affrontare l’emergenza utili a fronteggiare il crescente disagio e le condizioni climatiche avverse».
Pasqualino Bruno