Procede a piccoli passi il progetto di fusione tra Rossano e Corigliano. Nella giornata di giovedì 8 gennaio, i due esecutivi si sono riuniti nella Sala degli specchi del Castello Ducale, nel centro storico ausonico. All’incontro, promosso e aperto dal Sindaco Giuseppe Geraci, erano presenti gli assessori Apicella, Ceo, Iannuzzi, Mingrone, Granata e Chiurco per il comune di Corigliano e Caputo, Stamile, Alfieri, Federico, Otranto, Chiarello per il comune di Rossano. Alla riunione operativa ha partecipato anche il Presidente del consiglio comunale rossanese Scarcello. Mentre il sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, non ha potuto prendervi parte a causa di impedimenti di salute.
Se, da una parte, è stata ribadita l’unanime volontà di avviare formalmente, nei prossimi consigli comunali del 16 gennaio (nei quali sarà approvata con ogni probabilità lo stesso testo di delibera), l’iter burocratico con la prevista adozione dell’atto di impulso, dall’altra è stato sottolineato che è «necessario avviare subito, attraverso una calendarizzazione degli incontri tra giunte e assessori, un’analisi approfondita di tutte le questioni aperte sul tavolo della fusione, iniziando ad aggredire e risolvere criticità o a cogliere opportunità».
«A partire – è stato sottolineato in tutti gli interventi – da questioni e materie sulle quali vi sono già oggi le condizioni per lavorare in sinergia tra i due enti. Tra queste, ad esempio il servizio di raccolta rifiuti, una programmazione socio-culturale e turistica unitaria per i principali eventi e i principali marcatori identitari dell’area urbana, il depuratore consortile e la concertazione governata di tutti i costi di gestione e manutenzione, i principali strumenti di pianificazione urbanistica già in atto nonché, infine, la condivisione forte di iniziative di protesta e sensibilizzazione civica ed a tutela dell’ambiente come ad esempio quella sul diritto alla mobilità nel territorio o contro le trivellazioni nello ionio».
«Le due amministrazioni comunali – è stato ribadito durante l’incontro – possono dimostrare con atti concreti e parlando oggi di contenuti, prima e a prescindere dal percorso formale di fusione che sta per essere avviato, che eventuali resistenze possono e debbono essere superate. Per arrivare, tuttavia, a questo é necessario informare diffusamente le due comunità dell’area urbana, evitando il rischio che l’argomento ed il progetto possano passare come elitari o calati dall’alto, senza la necessaria e strategica partecipazione popolare».
Pasqualino Bruno