«Avverto forte la necessità – si legge nella lettera scritta da Geraci – di esternare la preoccupazione atteso che il fenomeno potrebbe reiterarsi. I richiamati sbarchi hanno determinato, tra notevoli difficoltà superate solo grazie al buon senso e alla collaborazione di tutti, l’impiego di personale dipendente che, in maniera defatigante e con scarsezza di mezzi, ha egregiamente sopperito alle emergenze sebbene con grave nocumento per l’Ente, non è potuto essere stato impiegato per le attività ordinarie e straordinarie afferenti il territorio comunale. A ciò aggiungasi – continua la missiva – il fatto che il Porto di Corigliano, che ha visto la luce alla fine degli anni ’70, solo in questi ultimi anni e grazie al solerte impegno di amministratori ad ogni livello, ha avuto il giusto riconoscimento quale struttura a vocazione commerciale e turistica. La destinazione dell’area portuale ad attracchi di navi carretta con a bordo profughi ed immigrati – è la preoccupazione del Sindaco – ha svilito e svilirebbe la naturale destinazione della stessa con conseguenti e irreparabili danni alla economia del territorio».
Il primo cittadino di Corigliano, nella parte finale della lettera, ha anche precisato che «il dato allarmante riviene maggiormente dalla materiale impossibilità di poter fronteggiare nuovi ed altrettanti sbarchi che, conseguentemente, mortificherebbero la dignità dei soggetti immigrati e profughi ai quali non potrebbero essere garantite la necessaria assistenza e i dovuti soccorsi».
Nel frattempo, il sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, ha risposto alla richiesta di sostegno alle città vicine (qui l’articolo), avanzata qualche giorno fa da Geraci. «La questione – ha puntualizzato Antoniotti – deve interessare principalmente e, probabilmente in modo esclusivo, il Governo italiano e la Comunità europea. I Comuni non hanno competenze né, soprattutto nell’attuale contingenza storico-economica, risorse e strumenti per far fronte al continuo sbarco di profughi lungo le nostre coste. La questione dovrà essere affrontata in altre sedi. Ed è su questo che dovremo batterci, in modo sinergico con il resto del territorio, a Roma quanto a Bruxelles. Siamo solidali e vicini – ha proseguito il sindaco di Rossano – all’amministrazione comunale e alla comunità coriglianese per il grande impegno che stanno profondendo nell’affrontare con responsabilità e senso civico questa fase emergenziale, alla quale la città di Rossano, se sarà necessario, potrà contribuire garantendo, nell’eventualità di altri sbarchi, un supporto logistico, di uomini e mezzi, presso il porto. Non possiamo assumere alcun altro impegno, proprio per il grande senso di responsabilità che ci contraddistingue».
Pasqualino Bruno