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Corigliano. Ginecologia e Pediatria migrano a Castrovillari? Geraci chiede aiuto a Oliverio

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L’ospedale Guido Campagna di Corigliano

Si addensano delle ombre sul futuro dei reparti di Ginecologia-Ostetricia e di Pediatria dal “Guido Campagna” di Corigliano. Le unità operative, secondo voci insistenti, potrebbero essere trasferite a Castrovillari. La notizia, trapelata in maniera ufficiosa, ha scatenato la reazione dell’esecutivo Geraci, che già in passato si era rivolto anche al Direttore Generale dell’Asp di Cosenza, senza ricevere riscontri e rassicurazioni. Ora, il primo cittadino coriglianese, ha preso carta e penna per scrivere al Presidente della Giunta regionale calabrese: Mario Oliverio.

«Se dovesse risultare vero – si legge nella missiva inviata da Gerace al Governatore della Calabria – non posso che esternare il mio personale disappunto chiedendo di adoperarsi, fattivamente e autorevolmente, perché ciò non avvenga. Oltre a impoverire – ha aggiunto Gerace – , ancora una volta, l’ospedale coriglianese, di antichissima e gloriosa istituzione, punto di eccellenza nel campo medico e chirurgico, svilirebbe il ruolo strategico di una vasta area geografica sulla quale dovrà sorgere l’ospedale unico della Sibaritide».

Il sindaco di Corigliano ha anche ricordato che «La scelta, inoltre, si rivelerebbe alquanto deleteria per un’intera comunità che ha visto e che vede nelle unità operative candidate alla soppressione e al trasferimento, servizi essenziali e vitali. Basti pensare  che il punto nascite coriglianese ha registrato, nel 2014, ben oltre 1.000 natività. Infatti esso è al servizio non solo del territorio coriglianese bensì di tutto il comprensorio circostante».

«Il mio appello – ha concluso Geraci – è, quindi, rivolto alla correttezza, alla saggezza, alla lungimirante esperienza del Governatore della terra di Calabria perché, con l’autorevolezza che lo contraddistingue, ponga fine alle logiche inique e scellerate che si sono finora perpetrate e si faccia carico, con serenità, delle problematiche che, da fin troppo tempo, affliggono la nostra Regione».

Pasqualino Bruno

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