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Il Pollino e la ricchezza del “fagiolo poverello bianco”

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foto3a-COLTURA DI FAGIOLO POVERELLO BIANCO SEMINATO A FILE, CON RETE DI PLASTICA SOSTENUTA DA PALI PIù ROBUSTIIl Fagiolo Poverello bianco è un ecotipo locale di Phaseolus vulgaris L., si coltiva nel territorio del Parco Nazionale del Pollino, principalmente nelle aree irrigue del comune di Mormanno ed in forma più limitata nei comuni di Laino Castello e Laino Borgo in provincia di Cosenza. Questo legume, oltre mezzo secolo fa, si coltivava su una superficie di alcune decine di ettari. Nel recente passato, nel comprensorio di origine, la superficie interessata a questa coltura si era ridotta drasticamente ma, grazie ad alcuni progetti realizzati dal Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 dell’ARSAC di Castrovillari in collaborazione dell’Istituto di Genetica Vegetale (IGV) del CNR di Bari, finalizzati al rilancio di questa coltura, si è registrato un maggior interesse da parte dei produttori che hanno aumentato la superficie coltivata.

La semina di questo ecotipo di fagiolo si effettua entro la prima metà del mese di giugno, secondo la tradizione, la data della semina dovrebbe coincidere con il 13 giugno, il giorno di S. Antonio da Padova. La tecnica di coltivazione attualmente in uso, come nella  tradizione, esclude l’uso di prodotti chimici di sintesi e ammette solo letamazioni. La raccolta dei baccelli secchi avviene manualmente nel mese di ottobre o all’inizio di novembre perché la maturazione dipende dall’andamento climatico oltre che dall’epoca di semina e dall’altitudine. Dopo la raccolta  i baccelli si lasciano essiccare ulteriormente al sole e successivamente si procede alla battitura per separare la granelle dal resto dei baccelli. Le rese in granella secca variano da un minimo di 10-12 ad un massimo di 18-20 q/ha(ettaro), in funzione della fertilità del terreno, dell’epoca di semina e dell’andamento climatico.

foto2-COLTURA DI FAGIOLO POVERELLO BIANCO SEMINATO, COME NELLA TRADIZIONE, A POSTARELLE, CON UN PALETTO PER OGNI POSTARELLAIl prezzo medio è pari a circa 7,00 €/Kg. Considerando una resa media di granella secca pari a circa 15 q/ha, si calcola un valore medio della Produzione Lorda Vendibile (PLV) per ettaro di oltre 10000,00 (diecimila) Euro. Inoltre, se consideriamo la utilizzazione di questo fagiolo insieme ad altri nostri prodotti di eccellenza nella ristorazione locale, si può prevedere  altro valore aggiunto e altre opportunità di lavoro per i giovani. Per quanto riguarda la qualità vi è da dire che questo fagiolo si caratterizza per il seme grosso (peso dei 100 semi > 40g) di forma ovale con tegumento bianco privo di screziature. I campioni analizzati hanno mostrato un contenuto in umidità più alto rispetto ai valori consueti che di solito oscillano tra il 9 e l’11%.  Per quanto attiene gli aspetti nutrizionali va segnalato l’elevato contenuto proteico che risulta mediamente pari a 26 %, come pure gli alti valori di proteine solforate, di cui le leguminose sono notoriamente carenti.

foto1b - GRANELLA DI FAGIOLO POVERELLO BIANCOUna ulteriore caratteristica di pregio del Fagiolo Poverello bianco è la bassa percentuale di tegumento, un parametro interessante sia perché legato al tempo di cottura che alla gradevolezza del prodotto cotto. Interessanti sono anche la rapidità e l’ uniformità di imbibizione dei semi come attestato da valori dell’indice di idratazione pari o superiore al 50% dopo appena 3 ore. Infine, il peso dei semi risulta quasi raddoppiato dopo 24 ore di imbibizione. Interessante è anche il ridotto tempo di cottura registrato come pure la mancanza di semi rotti al termine della cottura. Le conoscenze acquisite inducono a pensare che anche questo ecotipo di fagiolo potrebbe aspirare all’attribuzione di un marchio di tutela europeo (IGP, DOP, ecc.). In conclusione, alla luce delle caratteristiche descritte, possiamo affermare che, anche questo eccellente prodotto del nostro territorio, molto gradito dai consumatori, rappresenta una reale occasione di integrazione dei redditi per le giovani generazioni.

Luigi Gallo

ARSAC-Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 del Pollino-Castrovillari

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