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Castrovillari verso le Primarie. “Verticalia” di Mimmo Lo Polito punta su “urbanistica, servizi e nuove tecnologie”

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Mimmo Lo Polito

“Migliorare la qualità della vita”. Con queste parole Mimmo Lo Polito ha concluso il suo intervento durante il convegno dedicato al tema “Urbanistica, servizi e nuove tecnologie”, tenutosi ieri (7 febbraio) nella sala Varcasia di Castrovillari. Mimmo Lo Polito è candidato alle Primarie del centrosinistra insieme a Tonino Morelli e Maria Saladino, per le prossime elezioni Amministrative, e l’obiettivo principale dell’ex sindaco è proprio questo: una politica che parta dal basso – dal qui il suo “Verticalia” – per arrivare poi al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Per farlo – secondo Lo Polito – è necessario puntare sull’efficienza dei servizi, a cominciare dallo smaltimento dei rifiuti, dall’autonomia riguardo l’approvvigionamento idrico, dall’autonomia energetica (con pannelli fotovoltaici e impianti eolici) e dal rilancio dell’economia locale. Questo anche perché a servizi e nuove tecnologie è destinato il 51% dei Fondi Strutturali Europei 2015.

«E’ una città da recuperare dal punto di vista urbanistico e disomogeneo nei servizi». L’ex sindaco Lo Polito, la cui fine amministrativa, dopo due anni, è stata decretata dalle dimissioni di nove consiglieri, vuole continuare quel “filo rosso” intrapreso all’inizio del suo mandato ed è convinto che per affrontare le emergenze e migliorare la qualità dei servizi sia necessaria la collaborazione con le società municipalizzate. Per questo all’incontro, moderato da Alessandro Di Callo, segretario Giovani Democratici di Castrovillari, erano presenti il presidente della Gas Pollino, Gerry Rubini, secondo cui bisogna puntare sulla «trasparenza per la gestione della cosa pubblica e per il bene collettivo», e il presidente della Pollino Gestione Impianti, Giacomo D’Angelo che definisce quella di Lo Polito una «macchina già in movimento».

Sui concetti di “città ideale”, “smart city” e “città 2.0” si sono soffermati, invece, l’architetto Pino Tonissi e il docente Unical Pasquale Pace. Il primo ha parlato della necessità di unire territorio e risorse “hard” e “soft”, ossia patrimoniali e umane. Una “smart city” è quella che, puntando su eco sostenibilità, innovazione sociale e nuove tecnologie (ad esempio dal web agli smartphone) ma in maniera graduale rispettando il contesto, mira ad una politica lungimirante caratterizzata da governance partecipativa, trasparenza pubblica e miglioramento dei servizi. Dunque, una città 2.0 in cui l’amministrazione è dalla parte dei cittadini per una comunicazione bidirezionale.

Durante l’incontro a più voci, si è distinto anche l’intervento di un giovane 26enne, Camillo Toscano, laureato a Pavia, emblema – secondo Lo Polito – di come le competenze debbano essere messe al servizio della città per migliorarne la qualità e per fare in modo che “se i giovani vanno a studiare fuori per arricchire il proprio bagaglio culturale, poi tornino”.

 Federica Grisolia

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