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Corigliano, Luigi Algieri ricorda la tragedia della Shoah

Corigliano, Luigi Algieri ricorda la tragedia della Shoah
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Un momento dell'iniziativa  l’evento “Shoah, la testimonianza di Luigi Algieri"

Un momento dell’iniziativa l’evento “Shoah, la testimonianza di Luigi Algieri”

Si è svolto nella giornata di sabato 7 febbraio, presso il Castello Ducale di Corigliano, l’evento “Shoah, la testimonianza di Luigi Algieri“, promosso dall’associazione Zelda. All’incontro, moderato da Lenin Montesanto, hanno preso parte Monsignor Giuseppe Satriano, Arcivescovo della Diocesi Rossano – Cariati, il sindaco di Corigliano Giuseppe Geraci, l’assessore alla cultura Tommaso Mingrone, lo stesso Algieri, Salvatore Arena, autore di “Luigi Algieri uscito vivo dai lager nazisti”, Francesco Panebianco, Presidente della Fondazione museo internazionale della memoria Ferramonti di Tarsia e lo storico Franco Pistoia.

Toccanti anche le considerazioni degli intervenuti. «Abbiamo – ha ricordato Monsignor Satriano – anche noi un posto all’interno delle tante atrocità e delle tante guerre in atto oggi nel mondo, ma che fingiamo di non vedere. Ad esse contribuiamo ogni giorno, vittime e carnefici al tempo stesso di un sistema consumistico che ha effetti diretti e nefasti su tutto il pianeta. Dobbiamo invertire la marcia, imparando, soprattutto le nuove generazioni, a vivere davvero la vita, che è una sola; ispirandoci alla bellezza e preferendo la sobrietà». Geraci ha invece sottolineato che «L’annientamento dell’uomo resta il triste filo rosso che accompagna, purtroppo, la storia di questi 70 anni dalla Shoah e sul quale non dobbiamo mai smettere di riflettere, per conoscere e contribuire a formare, ancorandola agli ideali e ai valori della solidarietà e della pace, la coscienza delle generazioni future».

«La storia – ha chiosato lo storico Pistoia – rivela purtroppo l’uomo nella sua barbarie, ed il ‘900 è stato il secolo più feroce. Ma rivela anche l’uomo nella sua tensione alla gioia e alla bellezza. Purtroppo, molti di quanti oggi ci rappresentano nelle istituzioni dimostrano di non aver studiato e di non conoscere la storia. E anche per queste ragioni non possiamo affatto rinunciare alla democrazia e, quindi, ad eleggere i nostri rappresentanti».

Pasqualino Bruno

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