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Castrovillari, adulterio e condizione giuridica della donna dai tempi dei romani ai giorni nostri

Castrovillari, adulterio e condizione giuridica della donna dai tempi dei romani ai giorni nostri
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031 (1)A Castrovillari, nel salone del maestoso Protoconvento Francescano, si è tenuto un importante convegno avente come tema: “Le basi romantiche dell’adulterio nella disciplina moderna e contemporanea dell’istituto. Il caso di Carini tra il diritto comune e la tradizione popolare dei cantastorie”, organizzato  dal Comune di Castrovillari, dalla Camera civile di Castrovillari, dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati, in collaborazione con l’Associazione culturale Mystica Calabria. Agli avvocati partecipanti sono valsi anche 6 crediti formativi.

I saluti istituzionali sono arrivati dal presidente dell’ordine degli avvocati, avv. Roberto Laghi, che ha tessuto elogi nei confronti  degli organizzatori e dei componenti il tavolo dei relatori: Prof. Avv. Giovanni Brandi Cordasco Salmena di S. Quirico, docente di diritto Romano ellenistico, facoltà di giurisprudenza di Urbino Carlo Bo; Prof. Leonardo Ilario docente di storia delle tradizioni popolari Unical e Università di Bari; avv. Antonella Gialdino, presidente della Camera Civile degli avv. di Castrovillari e avv. Giovanni Zagarese, già  presidente della Camera Penale di Rossano. Roberto Laghi si è soffermato brevemente sul tema della serata con queste considerazioni: “Io penso che il discorso sul femminicidio, sul delitto di famiglia, sulla morale sessuale, sia un tema che segue il registro del mutamento del costume sociale”.

Al prof. Brandi è toccato il compito di spiegare la complessa tematica dell’adulterio partendo dalle basi romanistiche sino alla disciplina moderna e contemporanea, ponendo come riferimento il caso Carini, paese a trenta chilometri da Palermo, dove il 4 dicembre 1563 la baronessa Laura Lanza – secondo la ricostruzione ufficiale – venne trovata a letto con l’amante Ludovico Vernagallo e assassinata dal padre Cesare nella stanza del castello che ancora domina l’abitato. Un delitto d’onore (reso celebre nel 1975 da uno sceneggiato della Rai), confessato dall’assassino in una lettera al re di Spagna conservata nella chiesa madre del paese.

“Il termine adulterio – ha spiegato il prof. Brandi – indica la violazione della potestà coniugale, il rapporto sessuale con la persona sposata che si consuma al di fuori del matrimonio ed era considerato reato solo se commesso dalla donna. Il padre della donna adultera aveva il diritto di uccidere immediatamente la figlia e l’adultero, solo se colti in flagrante nella propria casa o in quella del genero tradito, mentre il marito aveva il diritto di uccidere l’amante solo in determinate circostanze, come ad esempio la sua appartenenza ad un basso rango sociale”.

Fra un intervento e l’altro, brani di musica popolare sono stati cantati da una ragazza,Veronica, che, con  voce struggente, accompagnata dagli strumenti musicali dell’avvocato Filardi, ha estasiati i presenti.

E’ seguito l’intervento del prof. Alario che ha ricordato i tempi lontani quando, cantastorie, di piazza in piazza di città e paesi dell’Italia, cantavano storie di omicidi passionali, tra cui il caso Carini. “Il canto-ha spiegato il prof. Alario- era strutturato in due nuclei principali: il compianto per la morte della baronessa e l’incontro drammatico e serrato tra padre e figlia e l’uccisione della figlia. La tradizione popolare, a volte ambigua, da una parte condanna l’atto del padre che ha soppresso una giovane ragazza, dall’altra parte dice che ha fatto bene perché voleva mettere in discussione il potere economico del padre”.

L’avv. Antonella Gialdini, presidente della Camera Civile degli avvocati, ha estrinsecato il Caso Carini con considerazioni legati al passato e all’attualità: “Il caso Carini offre oggi spunti sul matrimonio, sull’adulterio e, quindi, sul diritto di famiglia. Certo, dalla Lex Iulia de adulteriis (che trattava l’adulterio come crimen perseguibile) di passi avanti ne sono stati fatti. Vediamo che oggi il diritto di famiglia si è aggiornato e rispecchia i tempi moderni e di volta in volta i tempi a cui si riferisce”.

La conclusione è toccata all’avvocato Giovanni Zagarese, presidente della Camera Penale di Rossano, che ha trattato la rilevanza penale della causa d’onore, retriva e umiliante per le donne che ne erano le prime vittime. Molto apprezzato il suo intervento. La manifestazione, molta apprezzata, si è terminata con un rinfresco.

Alessandro Alfano

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