“Cùntami” è la storia di un amore e dell’impossibilità di viverlo; è la storia di un viaggio all’interno dell’inconscio di un uomo, uno scrittore di fiabe che proietta nei suoi personaggi le proprie ansie, insicurezze, e difficoltà. Nelle fiabe della tradizione tutto appare sempre o bianco o nero: le principesse aspettano i loro principi, i principi sono prestanti, coraggiosi e le matrigne sono cattive. Ma se pensiamo ai personaggi fantastici come a delle persone, le regole del gioco cambiano. C’è solo una cosa che accomuna le fiabe e la realtà: le scelte. Il viaggio del protagonista, all’interno di un mondo parallelo, quello dei sogni e dell’inconscio, ci mostra le storie dei libri che abbiamo letto da bambini immerse in una sorta di “terra di mezzo”, consumata dal tempo e dall’uomo. Un ambiente surrealista creato grazie a strutture di ferro che diventano alberi, sbarre, pareti, lampioni, che trasformano lo spazio scenico ed accompagnano lo spettatore nelle atmosfere oniriche delle fiabe. Accanto all’uomo attore compaiono anche “attori non umani”: marionette a grandezza umana mosse a vista dagli attori stessi che appaiono come poetici manipolatori.