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Da Mormanno a Laino, un’orticoltura compatibile con l’ambiente. Anche il turismo sorride

Fiume Lao (Laino Borgo), meta di turisti per il rafting – Foto di Luigi Gallo

La conservazione del patrimonio naturale e le produzioni agricole tipiche ottenuti con tecniche compatibili con l’ambiente, sono elementi da coniugare tra di loro per lo sviluppo economico in un’area protetta come il Parco Nazionale del Pollino. In questo Parco, in un’area a nord della Provincia di Cosenza, al confine con la Regione Basilicata, nel territorio dei comuni di Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo, negli ultimi anni, grazie all’attività del Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 dell’ARSAC di Castrovillari, si è sviluppata un’orticoltura tipica e di qualità. Si tratta di un’area irrigua poiché, oltre a quei pochi manufatti tradizionali, sono in funzione da circa 20 anni dei moderni impianti irrigui realizzati dal Consorzio di Bonifica Integrale dei bacini settentrionali del Cosentino. Questi impianti, che, come è noto, vennero realizzati con grande impiego di risorse finanziarie pubbliche, probabilmente, senza l’attività del Ce.D.A. n.2 che ha saputo orientare gli agricoltori, sarebbero rimasti, per anni, inutilizzati. L’orticoltura consente una più razionale utilizzazione dell’acqua permettendo, nel contempo, di abbassare i costi di esercizio degli impianti irrigui.

L’area interessata a questo tipo di orticoltura è ricca di peculiarità naturalistiche architettoniche, paesaggistiche e archeologiche, tra le più importanti abbiamo: Il Fiume Lao che ha assunto una grande importanza anche a fini sportivi per il famoso RAFTING; Il Centro Antico di Laino Castello ricco di peculiarità architettoniche; la grotta del Romito dell’Era del Paleolitico, ricadente nel Comune di Papasidero (CS)  ma, ai confini con il comune di Laino Castello (CS); i Centri urbani di Mormanno  e Laino Borgo; la presenza della Lontra (Lutra lotra) nel fiume mercure (la Lontra e una specie di interesse comunitario in base alla direttiva 92/43 “Habitat”); i punti di accesso dei sentieri per percorsi Naturalistici tra i più importanti del versante Calabrese del Parco Nazionale del Pollino che permettono di raggiungere: i monti  Palanuda, Gada, Caramolo, Magara, Ciagola e Cerviero; la valle del fiume Argentino; le rive del fiume battendiero; le rive del fiume Lao; i piani di Ruggio, Masistro, Novacco, Minatore e Tavolara; cozzo del Pellegrino e dell’Orso. Queste peculiarità attraggono un gran numero di visitatori che trovano in loco i vari operatori specializzati (Guide Esclusive del Parco, operatori per il Rafting, ecc.) e la cucina tipica.

Coltura di zucchine

Le principali colture a ciclo primaverile-estivo, che nel corso degli anni si sono diffuse nell’area descritta sono le seguenti: Fagiolo borlotto ceroso nano; Fagiolo borlotto ceroso rampicante; Fagiolo bianco ceroso rampicante; Zucchino; Pomodoro; Fagiolo poverello bianco.

Per la coltivazione di queste specie e la difesa dai parassiti, nelle aziende orticole dell’area in esame, si adottano sistemi a basso impatto ambientale. Questi nuovi sistemi permettono di ridurre i costi e la quantità dei prodotti chimici immessi nell’ambiente, garantendo la sicurezza e l’igiene dei prodotti destinati al consumo.

Poiché in queste aree il produttore agricolo, come è noto, oltre a svolgere la funzione imprenditoriale riveste anche il ruolo di proprietario fondiario e copre con il suo lavoro i fabbisogni dell’azienda, i costi espliciti sostenuti per un ciclo produttivo di queste colture sono molto contenuti e variano a seconda della coltura dal 30% al 45% del valore della produzione e il reddito lordo tende a coincidere con il reddito netto cioè a quanto l’operatore agricolo porta a casa dopo la vendita del prodotto, al netto delle spese per gli input esterni. L’orticoltura estiva in queste aree non è da sottovalutare non solo per la redditività evidenziata in Tabella 1 ma, anche perchè, può rappresentare una reale occasione di integrazione di reddito per le giovani generazioni in quanto le tecniche di coltivazione delle colture orticole sono estremamente semplici, inoltre, permettono una organizzazione aziendale del lavoro concentrato in un periodo che non supera  5 mesi all’anno (da maggio a settembre). Per questo, la produzione orticola si rivela più allettante, per i giovani, anche per quanti non abbiano esperienza nel settore agricolo. Altro vantaggio economico di queste produzioni è che non richiedono grandi investimenti e pertanto presentano un rischio d’impresa molto ridotto.

I mercati di sbocco dei prodotti orticoli del Pollino sono principalmente locali, nelle zone balneari della stessa regione Calabria, frequentate d’estate da un gran numero di turisti. Tuttavia parte del prodotto trova collocazione in altre zone della Calabria e, in misura minore, in Sicilia, nel Palermitano, e nella vicina Campania, nella zona di Battipaglia.

La più alta redditività dei prodotti orticoli del Pollino è legata, ovviamente, alla domanda di “ambiente e natura incontaminata” da parte dei consumatori che è sempre più crescente, come dimostra il fatto che questi prodotti si vendono facilmente e non hanno conosciuto crisi di mercato. I motivi della preferenza di questi prodotti espressa dai consumatori e della loro disponibilità a pagare prezzi remunerativi sono essenzialmente i seguenti: sono gustosi; di ottima qualità; sono sicuri per il consumatore perché ottenuti con scarso o nullo uso di prodotti chimici di sintesi; sono evocativi dell’ambiente incontaminato dell’altissimo valore naturalistico del loro territorio di produzione: il Parco Nazionale del Pollino.

Questi prodotti infine, insieme ad altri, vengono consumati dai visitatori dell’area (fruitori delle peculiarità naturalistiche, archeolologiche, ecc.) anche attraverso i piatti tipici preparati presso la ristorazione locale.

Luigi Gallo(*)

(*)ARSAC-Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 del Pollino-Castrovillari (CS)

I dati ottenuti per le principali colture esaminate sono riportati nella seguente tabella.

Coltura

Resa media

(t/ha)

Prezzo medio

(€/kg)

PLV/ha

(€/ha)

Costi espliciti per input in % del valore PLV     (% )                            (€/ha)

Reddito lordo per unità di superficie

(€/ha)

Fagiolo borlotto ceroso nano  (baccelli)

7,00

1,00

7.000,00

      30                              2.100,00

4.900,00

Fagiolo borlotto ceroso rampicante (baccelli)

8,00

1,20

9.600,00

      35                              3.360,00

6.240,00

Fagiolo bianco ceroso rampicante (baccelli)

9,00

1,30

11.700,00

      35                              4.095,00

8.000,00

zucchino

20,00

0,40

8.000,00

      30                              2.400,00

5.600,00

pomodoro

40,00

0,50

20.000,00

      45                              9.000,00

11.600,00

Fagiolo poverello bianco (granella secca)

1,50

7,00

10.500,00

      35                              3.675,00

6.825,00

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