Roseto, replica sindaco su Isola Ecologica. «Sequestro impone di accelerare tempi sul progetto»
«Ora non possiamo attendere finanziamenti. Procederemo con soldi di bilancio»
Arrivano le puntualizzazioni dell’amministrazione comunale di Roseto in merito al sequestro dell’isola ecologica. Qualche giorno fa, infatti, come vi abbiamo già riportato (qui l’articolo), il Corpo Forestale dello Stato, dopo una serie di verifiche e di accertamenti, ha eseguito un provvedimento di sequestro e di apposizione dei sigilli all’isola ecologica, situata in via Ellade, nei pressi del centro abitato della Marina.
Dopo questo episodio, la minoranza in consiglio comunale ha chiesto lumi in merito all’utilizzo dei finanziamenti pubblici destinati, appunto, alla realizzazione dell’area. La risposta dell’esecutivo di Roseto, guidato da Rosanna Mazzia, non è tardata ad arrivare. «Con delibera n. 12 del 27 Gennaio 2009 – spiegano dall’amministrazione comunale – la Giunta municipale all’epoca in carica approvò il progetto definitivo dell’opera per un importo di € 83.000. La Regione Calabria, con decreto regionale dell’8 Settembre 2010, la finanziò per soli € 60.000. Con delibera di GM n. 20 del 15 Marzo 2011, in assenza di finanziamenti, venne approvato un nuovo progetto di completamento dell’opera per un importo di € 100.000, con mutuo a totale carico del Comune che unitamente alla somma di € 30.000, messa a bando dal CONAI per i Comuni che avevano avuto il finanziamento precedente, avrebbe reso completamente a norma il sito. Quel mutuo – si legge ancora nella nota diramata dall’amministrazione comunale di Roseto – non fu erogato perché l’Ente non aveva la sufficiente capacità di indebitamento».
Il sindaco Rosanna Mazzia, successivamente, ha anche spiegato che «il progetto dell’area ecologica è già pronto e, dato il sequestro operato dalla Guardia Forestale, non potendo aspettare finanziamenti pubblici che in questo momento non ci sono, purtroppo costerà alla comunità rosetana oltre 120.000 euro che saranno a totale carico del bilancio comunale».
Il primo cittadino di Roseto ha aggiunto inoltre che «dispiace molto che si sia scelto di creare un caso mediatico e di dare l’impressione che all’interno dell’isola ecologica sequestrata venissero stoccati rifiuti tal quali, mentre veniva utilizzata esclusivamente per ingombranti, cartone, multi materiale e vetro».
Pasqualino Bruno