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Trebisacce, “Raspa” fa luce sul pericolo trivellazioni. Ma lo “Sblocca Italia” non promette nulla di buono

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Trivellazioni nello Jonio: anche se la sensazione generale è che ci si trovi di fronte ad una storia già scritta (vedi “Sblocca Italia”, ndr), il fronte del NO non demorde e marcia compatto cercando di sensibilizzare le popolazioni sui rischi che si corrono sul piano eco-ambientale ma soprattutto cercando di valorizzare il ruolo istituzionale dei sindaci. E’ con questo spirito che la R.A.S.P.A. (rete delle associazioni Sibaritide-Pollino per l’autotutela) ha promosso un incontro a Trebisacce per ribadire un secco NO ai “Buchi nell’acqua” da parte delle multinazionali del petrolio che però hanno dalla loro parte un Governo compiacente e pronto a dare loro il permesso di… bucherellare l’eco-sistema naturale del Golfo di Taranto.

Qui, secondo quanto hanno riferito i tecnici del Movimento NO TRIV, (Felice Santarcangelo e Vincenzo Laschera) sono già state autorizzate ricerche estese su centinaia di km quadrati che riguardano il mare antistante i comuni che vanno da Rocca Imperiale, fino a Cariati, comprese alcune concessioni che riguardano anche la terra ferma ed in particolare la Piana di Sibari. In questo tenace tentativo ostativo l’Alto Jonio si è mobilitato a partire dal 13 luglio 2013 (assemblea plenaria di Roseto Capo Spulico) e anche l’incontro promosso a Trebiasacce dalla Raspa è stato molto partecipato e consapevole. Vi hanno preso parte tutte le associazioni della Raspa, molti sindaci e amministratori e tantissima comune.

«Il vero problema – ha detto nell’aprire i lavori Isabella Violante a nome della Raspa – non sono le trivellazioni in sé, ma il modello di sviluppo che si vuole imporre. Si tratta del modello-Renzi-Guidi che, invece di promuovere azioni rivolte all’utilizzo di modelli energetici rinnovabili e alternativi al petrolio, dà centralità al profitto piuttosto che al benessere ed è pronto a barattare l’ambiente in cambio di una ricchezza illusoria». Animato il dibattito finale con i sindaci presenti, per cercare di trovare una strategia comune di opposizione formata da società civile e istituzioni.

Pino La Rocca

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