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Trebisacce, Mundo risponde a Cavallo su incarico esterno. E si continua a pensare al “rimpasto”

Trebisacce, Mundo risponde a Cavallo su incarico esterno. E si continua a pensare al “rimpasto”
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Fase accidentata quella attraversata dal sindaco Franco Mundo costretto a fronteggiare… fuoco amico proveniente da insidie interne e attacchi esterni del… solito consigliere di Minoranza Davide Cavallo che torna a incalzare l’avversario sul terreno dei conti. All’interno le insidie vengono dallo scabroso rimpasto in Giunta, rispetto al quale il sindaco voleva prendere tempo per far sedimentare la rabbia dell’assessore Vitola per il suo siluramento e per convincere le due quote rosa a dividersi equamente l’eredità (un anno ciascuna). Da quanto si è saputo il Decreto di revoca della delega a Vitola sarebbe già pronto, ma non è stato ancora ufficializzato perché, tra l’altro, non ci sarebbe l’accordo tra le probabili sostitute.

D’altra parte le improvvise dimissioni (definite di prassi) del presidente del consiglio Regino che dovrà subentrare all’assessore La Regina, hanno messo il sindaco nelle condizioni di dover affrettare i tempi. Si tratta dunque di una grana interna di cui il sindaco a questo punto avrebbe fatto volentieri a meno. Altra grana è rappresentata dalle critiche del consigliere Cavallo il quale, in riferimento ai 16mila euro impegnati per un collaboratore esterno da affiancare agli amministratori nella contabilità dell’ente, ha accusato l’esecutivo in carica di “torchiare” i contribuenti e di “sperperare” le risorse pubbliche. «Se Cavallo guardasse meglio le delibere, – ha scritto il sindaco – si potrebbe rendere facilmente conto delle incongruenze e delle bugie che dice: il suddetto incarico, – ha chiarito il primo cittadino – è stato conferito per sostituire due dipendenti della Ragioneria, con una riduzione di spesa di 20mila euro ed un risparmio complessivo di 50mila euro per la sola annualità 2015. La verità – ha concluso il sindaco – è che, nonostante gli sforzi compiuti, siamo ancora alle prese con i danni finanziari causati da lui e dalla sua compagnia la quale, non avendo amministrato ma solo gestito la cosa pubblica, ha causato alla città seri danni che si ripercuoteranno sulle prossime generazioni».

Pino La Rocca

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