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Morano, arriva il teatro d’opera con il “Don Pasquale”

Sabato 21 e domenica 22 marzo a TeatroMusica arriva l’evento musicale tanto atteso: l’Orchestra di fiati di Morano Calabro, diretta dal maestro Massimo Celiberto, presenta il “Don Pasquale”, la celeberrima opera buffa in tre atti di Gaetano Donizetti. Per la prima volta, l’auditorium comunale di Morano Calabro si trasforma in Teatro d’Opera; sul palcoscenico l’Opera sarà eseguita integralmente nella sua versione classica, con scene e costumi dell’epoca, mentre l’Orchestra composta da 45 elementi si sistemerà nella “buca per l’orchestra”, allestita per l’occasione. Michele Bruno (Don Pasquale), Rosaria Buscemi (Norina), Francesco Sauzullo (Ernesto), Luca Bruno (Dottor Malatesta) e Gianluca Di Stefano (Notaro) sono i cinque protagonisti, cantanti di dichiarata fama, ognuno dei quali lavora con importanti enti teatrali con attività concertistica sul territorio nazionale e non. Diretti sul palcoscenico da Rosaria Buscemi saranno affiancati dalle comparse de L’Allegra Ribalta. Le scenografie dell’Opera sono di Andrea Magnelli, le luci di Eva Iannuzzi, la fonia di Nellino Cosenza.

L’opera è ambientata a Roma agli inizi dell’800; Don Pasquale è un anziano e ricco settantenne che è adirato con il nipote Ernesto, futuro erede delle sue fortune, perché questi rifiuta di sposare una ricca e nobile zitella come lo zio vorrebbe. Ernesto è invece innamorato di Norina, una vedova giovane e carina ma di modeste condizioni. Lo zio decide allora di diseredarlo sposandosi egli stesso e a tal scopo ha chiesto al dottor Malatesta di trovargli una moglie adeguata. Questi però, amico di Ernesto, ordisce un piano per aiutare i due giovani. Pertanto il dottore propone a Don Pasquale di sposare sua sorella Sofronia, donzella bella e pura e appena uscita dal convento. Don Pasquale accetta esultante e, per cominciare, scaccia di casa il nipote Ernesto. Ma il dottor Malatesta chiede a Norina di impersonare Sofronia, per organizzare un finto matrimonio e dopo le nozze ridurre alla disperazione Don Pasquale.

Tipica del “Don Pasquale” è l’efficacia con la quale il lirismo e la malinconia si contrappongono al sorriso malizioso o anche alla schietta risata.

 

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