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Rossano. Mancano gli alunni, chiude il plesso Santa Chiara

Il Comune di Rossano

Chiude i battenti il plesso scolastico di Santa Chiara, nel centro storico rossanese. La sofferta decisione arriva a seguito di un problema ormai persistente: la carenza di popolazione studentesca che ormai da anni sta facendo registrare una parabola discendente.

La notizia è stata data dall’assessore alla pubblica istruzione della città bizantina, Stella Pizzuti, che ha provveduto a ratificare la chiusura del plesso di via caserma Santa Chiara già a partire dal 2015, accogliendo la proposta del dirigente Tonino Pistoia, già deliberata dal collegio dei docenti e del Consiglio d’Istituto.  «Siamo stati costretti – ha spiegato l’assessore Pizzuti – a decretare la chiusura del plesso di Santa Chiara. Ovviamente non è stata una scelta approntata a cuor leggero. Non potevamo permettere che nel 2015, nell’ambito di un sistema scolastico complesso che mira alla crescita e alla formazione individuale di ogni singolo alunno, potessero ancora studiare in un’unica classe, con lo stesso pool di insegnanti, bambini di terza, quarta e quinta elementare».

L’assessore Pizzuti ha anche precisato che «L’edificio di Santa Chiara, essendo uno degli stabili più grandi in dotazione alla direzione didattica e allo stesso tempo quello sicuramente più disagiato da un punto di vista logistico, aveva bisogno di un intervento manutentivo di grossa entità, che l’amministrazione comunale, considerati proprio i numeri degli iscritti, non poteva più garantire. Con il trasferimento presso la scuola di San Domenico, sono stati messi nelle condizioni di poter studiare secondo le esigenze della loro età e di un programma didattico pertinente alla loro crescita. Oltre che socializzare in classi più numerose. Tra le altre cose – ha concluso l’assessore alla Pubblica istruzione – , l’edificio di San Domenico, che ha catalizzato l’utenza di Santa Chiara, è beneficiario di un progetto PON che prevede un restyling e che ne potenzierà l’offerta formativa a 365 gradi, a tutto vantaggio del processo formativo ed educativo dei ragazzi che vivono nel centro storico».

Pasqualino Bruno

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