Villapiana, Regione boccia progetto Centro anziani
Sindaco rimprovera ai suoi predecessori il "modus operandi"
La Regione boccia il progetto del Centro-anziani a Villapiana con annesso Centro-benessere dotato di ben 90 posti-letto a cui l’esecutivo precedente aveva dato il via libera. Il sindaco Montalti giustifica invece la decisione della Regione rimproverando ai suoi predecessori di aver seguito un iter sbagliato. Il niet della Regione, divenuto il fatto del giorno, riaccende la polemica ed esaspera i contrasti tra Maggioranza ed Opposizione. In realtà la bocciatura di questo progetto è diventato l’argomento del giorno e segna un vero spartiacque tra l’attuale esecutivo e quello precedente. A suo tempo il consiglio comunale, chiamato in causa per approvare una Variante al PRG che ne agevolasse l’iter, secondo il primo cittadino «ha mancato di valutarne le ricadute sotto l’aspetto paesaggistico, socio-economico, di tutela del territorio e della salute umana e di cogliere l’evidente contrasto con lo strumento urbanistico…, trascurando, soprattutto, di valutare i gravosi oneri a carico del comune per la fornitura dei servizi».
A parere del sindaco, qualora la Conferenza dei Servizi avesse dato il via libera al progetto così come proposto, esso avrebbe finito per assecondare gli interessi dei privati e non quelli del comune. «In realtà – ha dichiarato il primo cittadino – una volta completata, l’opera poteva essere una buona opportunità per il paese e per tutto il Comprensorio, ma doveva essere realizzata attraverso la regolarità delle procedure e degli atti». Alla Minoranza, invece, che secondo Montalti avrebbe dimostrato “un eccessivo interesse” e che ha avanzato ipotesi di possibili rivalse economiche, il sindaco Montalti ha raccomandato di astenersi dal fare polemica e «di continuare nella difesa di parte, visto anche – ha concluso l’avv. Montalti – l’impegno che l’esecutivo in carica pone a garanzia e tutela dei diritti di tutti i cittadini, tanto che qualsiasi iniziativa produttiva troverà sempre il nostro sostegno, a condizione che non diventi mai un alibi per disattendere norme e procedure che contrastino con l’effettivo interesse pubblico».
Pino La Rocca