Il destino della nuova S.S. 106 legato a quello dell’ormai ex ministro Lupi? E’ un interrogativo che, con il passare dei giorni ed il rinvio del via libera da parte del CIPE, incombe sempre più da queste parti e finisce per inquietare non poco gli amministratori dell’Alto Jonio che rischiano di perdere le opere compensative che sono riusciti a strappare attraverso una serie di viaggi nella Capitale, ma che inquieta soprattutto le maestranze locali che attendono con ansia l’apertura dei cantieri per trovare un posto di lavoro. Era stato proprio il ministro Lupi a farsi garante dell’inizio dei lavori e finora aveva mantenuto le promesse adoperandosi per ottenere il via libera dai ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali.
Ora però tutto è fermo: il CIPE, si era detto, doveva aprire i cordoni della borsa nella seduta del 10 marzo, poi in quella del 18 marzo. Ora il mese di marzo sta finendo e da Roma tarda ad arrivare…la lieta novella che qualcuno comincia a mettere in relazione alle disavventure del ministro Lupi.
«Siamo veramente alla canna del gas, – ha detto sconsolato nei giorni scorsi un imprenditore del luogo che vuole mantenere l’anonimato e che è interessato ai lavori della S.S. 106 – abbiamo dovuto licenziare decine e decine di operai perché l’economia è completamente ferma…». C’è però chi comincia a mettere sotto accusa proprio i sindaci i quali hanno consumato i gradini del Ministero per negoziare le opere compensative e oggi aspettano che ad agitare il problema sia solo l’associazione “Basta vittime…” fondata dall’ing. Fabio Pugliese mentre loro non sono in grado di organizzarsi per fare squadra e per far valere la forza del ruolo istituzionale che rivestono.
Da fonti ministeriali si apprende che la pratica presso il Ministero è stata istruita, che già sul tavolo del Cipe, che la questione è solo politica ed è nelle mani del presidente Renzi e, tutt’al più, del vice-ministro Nencini. Possibile, ci si chiede, che sindaci socialisti come Papasso e Mundo, non riescano ad ottenere un incontro al ministero per sbloccare la situazione? Possibile che il recente viaggio a Roma del sindaco di Cariati (ponte Monilello) non abbia insegnato niente a nessuno.
Pino La Rocca