Castrovillari. Con “Metropolitalia-Linea B” ogni fermata è una storia da raccontare
Quattro personaggi alle prese con la quotidianità e i suoi ritmi scanditi dal ticchettìo di un orologio. Un pensionato che – in vernacolo castrovillarese – riflette su una routine fatta di bollette da pagare e di una famiglia che non lo considera più di tanto. Una ragazzina il cui disagio passa da una tuta, occhiali da vista e capelli legati, ad un abito rosso con i suoi lunghi ricci che scendono sulle spalle, espressa senza parlare, ma solo con i movimenti della danza. Per lei una vita nascosta da baby-squillo. Una donna vanitosa che, davanti ad uno specchio, fa i conti con se stessa: non accetta le rughe simbolo del trascorrere del tempo, è alla ricerca dell’eterna giovinezza grazie alla chirurgia plastica, ma poi si renderà conto di come la vera bellezza non equivalga alla perfezione ma sia accettarsi per come si è. Infine, un giovane malato di sclerosi multipla e la sua doppia vita: dai 0 ai 13 anni e dai 13 ai 18, quando la malattia diventa parte di lui, ma non se ne impossessa, perché ad ogni rinuncia vi è una nuova conquista: non potrà correre ma può fermarsi a vivere.
Un contenitore di storie, dove i protagonisti sul palcoscenico (Giovanni Pisani, Martina Daniele, Angela Micieli e Luca Delle Cave) diventano passeggeri insieme agli spettatori. Loro raccontano e il pubblico ascolta. Perché tutte le storie hanno bisogno di essere ascoltate. Questo è “Metropolitalia – Linea B”, l’ultimo lavoro scritto e diretto da Rosy Parrotta, che è andato in scena sabato (28 marzo), al teatro Sybaris, all’interno del cartellone della XVI stagione teatrale, organizzata dal sodalizio di due associazioni locali, Khoreia 2000 e Aprustum.
Uno spettacolo di teatro sociale. Come in una metropolitana s’incrociano vite senza conoscersi, sguardi, passaggi e poi ci sono le fermate. Quelle in cui uno si trova faccia a faccia con se stesso e riflette sulla propria esistenza più intima. Un’esistenza in cui uno spettatore può rispecchiarsi oppure può essere lo spunto per fermarsi un attimo a pensare.
Federica Grisolia