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Castrovillari. Ambiente, cultura e turismo. Il “filo rosso” di Lo Polito

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«Sono il Sud e la Calabria le nuove frontiere dello sviluppo sostenibile. É qui che bisogna investire, parlando alle nuove generazioni di ritorno alla terra, rete e riappropriazione della nostra storia; di cultura e di identità; di valorizzazione e promozione dei nostri patrimoni architettonici, archeologici, paesaggistici ed enogastronomici; di marketing territoriale e di sostenibilità ambientale; di turismi e capacità di comunicare all’esterno ciò che ci distingue per attrarre ed emozionare, prima i nostri concittadini e corregionali e poi gli ospiti. Perché è così che faremo girare anche le nostre economie». È, questo, il “filo rosso” condiviso da Mimmo Lo Polito, candidato a sindaco del Centrosinistra per le prossime Amministrative di maggio, intervenuto nella giornata di venerdì (17 aprile), nella sala Varcasia della Chiesa di San Francesco, all’incontro promosso da Act (ambiente, cultura, turismo) Castrovillari.

Al dibattito, moderati da Lenin Montesanto, fiduciario della Condotta Slow Food Polino Sibaritide Arberia, oltre a Lo Polito, sono intervenuti Sergio Gimigliano, promotore del progetto Act Castrovillari, che si é soffermato sulla necessità di comunicare meglio sotto un unico brand i tanti e diversi marcatori identitari di Castrovillari (dal Carnevale all’Estate del Folklore, dalla Primavera dei Teatri a Civita Nova) e Giovanni Gagliardi che ha parlato dell’esperienza positiva maturata e mutuabile in altri contesti, consolidatasi attorno a vino calabrese.it.

«Questa nuova agorà di oggi – ha detto Lo Polito – rappresenta il km0 del confronto. Dobbiamo riappropriarci – ha continuato – anche dei tempi e dei pensieri lunghi, della capacità di riflettere a fondo sulle nostre realtà, imparando a considerare tutti un valore aggiunto il lavoro di squadra e la capacità di saper coinvolgere – ha precisato – esperienze, sensibilità e territori diversi, facendo rete. Alla luce dei fallimenti prodotti da altre visioni di sviluppo che hanno prodotto soltanto macerie in Calabria siamo arrivati forse quasi per necessità ad imboccare la strada maestra della sostenibilità ambientale. Dobbiamo tuttavia essere consapevoli – ha concluso Lo Polito – che, questa, in due parole il management dell’identità, rappresenta adesso l’ultima uscita di sicurezza per la nostra regione e per i nostri territori».

Federica Grisolia

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