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Amendolara-Roseto, “Questo matrimonio s’ha da fare?”

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E se il fiume Ferro non fosse più una linea di confine? E se il campanilismo storico venisse definitivamente accantonato? E se davvero Roseto e Amendolara (nella foto) si unissero per diventare un unico comune? Tutto ciò potrebbe presto diventare una realtà, cancellando i confini geografici che dividono le due cittadine per ridisegnarle in un’ottica molto più vasta e unitaria. Questa la proposta di cui si è discusso nel corso della seduta del Consiglio Comunale del paese delle mandorle, che ha vagliato la proposta di fusione del sindaco Antonello Ciminelli, per costituire un unico comune di quasi 5.000 abitanti, che abbia quindi un altro peso specifico e un’altra considerazione in ambito territoriale. Una proposta tutt’altro che fantascientifica, quella avanzata dal sindaco Ciminelli, e sottoposta all’attenzione del suo Consiglio, per cominciare a sondare il terreno e portare avanti un processo tutt’altro che semplice, ma che allo stesso tempo stuzzica non poco le fantasie dei cittadini rosetani e amendolaresi e non solo. Il Governo Centrale, infatti, ha già da tempo predisposto l’accorpamento dei servizi per i comuni al di sotto dei 3.000 abitanti, ed è in un futuro molto prossimo che questi piccoli centri potrebbero essere destinati ad una fusione coatta. Cosa tra l’altro già accaduta anche in Francia, dove d’imperio sono stati realizzati accorpamenti tra piccoli comuni, mentre in Italia sono già tanti i piccoli comuni che hanno eliminato gli “steccati” e si sono uniti per formare centri urbani più grandi.

La fusione dei comuni prevede delle condizioni imprescindibili, quali la contiguità e la comunanza di condizioni sociali ed economiche, e questi sono elementi già presenti nel dna di Roseto e Amendolara, accomunate dalla vicinanza, dalle tradizioni, dagli usi e costumi, dal tessuto sociale. Attraverso questa operazione si darebbe vita ad una nuova realtà territoriale che da secoli vive “separata in casa”, divisi da una linea di confine ma uniti dalla stessa terra; da qui la proposta ufficiale di “fidanzamento” avanzata dal Comune Amendolara al Comune di Roseto. Una unione che potrebbe essere estesa anche ad altri comuni del comprensorio, per poter parlare – come affermato dal Sindaco Ciminelli- della “Valle del Ferro”. «La fusione tra i comuni di Roseto e Amendolara – prosegue Ciminelli – consentirebbe la costituzione di un Comune di 5.000 abitanti, in grado di dare risposte al territorio. Si tratta di un segnale politico forte rivolto al nostro territorio, tutti a parole diciamo che i paesi stanno morendo e che abbiamo bisogno di unirci. E allora perchè non precorrere la normativa in itinere in merito alla dimensione minima? Questa fusione darebbe un ampio respiro alla nostra comunità e a quella di Roseto, mandando un segnale netto anche agli altri Comuni del comprensorio».

La proposta di fusione del sindaco Ciminelli non ha trovato il consenso unanime del Consiglio Comunale: il consigliere Gianni Esposito (“ufficialmente” di maggioranza, ma da tempo in rotta con essa, ndr) , nell’analizzare questo punto all’ordine del giorno, si è astenuto, proponendo, prima di una proposta del genere, una relazione socio-economica del territorio. Dello stesso avviso i consiglieri di minoranza Stefano Osnato e Vincenzo Gaetano, che si associano al pensiero di Esposito e optano per l’astensione. Si astiene con riserva anche il consigliere Gaetano Rotondò, che guarda positivamente alla proposta di Ciminelli, prendendo ad esempio la possibile fusione di Rossano e Corigliano e le voci che volevano l’Alto Jonio annesso alla vicina Basilicata. Alla conclusione dei lavori, la proposta di fusione dei Comuni di Amendolara e Roseto, con sette voti favorevoli e quattro astenuti, è stata accolta. La parola passa ora al Consiglio Comunale della Città delle Rose, per scoprire se oltre alla provocazione si può andare oltre.

Giovanni Pirillo

 

 

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