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Trebisacce, commissario Asp fiducioso su riapertura ospedale

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La situazione finanziaria della sanità calabrese è grave, ma si lavora alacremente per riequilibrare e migliorare l’offerta sanitaria in tutta la provincia di Cosenza e, in questo contesto, si farà di tutto per rispettare le sentenze emesse dalla Magistratura ridando vita agli ospedali “di confine” di Trebisacce e Praia a Mare. La qual cosa servirà anche e decongestionare gli ospedali-spoke. Parola del neo-Commissario dell’Asp cosentina Gianfranco Filippelli impegnato in tutti i modi a perseguire questo obiettivo. «In tempi brevi – ha confidato al telefono il Commissario dell’Asp che nei giorni scorsi ha visitato i presidi sanitari di tutta la Sibaritide – sarò in Regione con il Presidente Oliverio, il Commissario Scura e i sindaci di Trebisacce e Praia a Mare per fare di tutto e di più per ridare vita ai due presidi ospedalieri “di confine” ben sapendo che il momento è veramente critico, ma la direzione dell’ASP ha come unico impegno quello di migliorare l’offerta sanitaria a beneficio di tutti i cittadini della provincia di Cosenza».

Ai vertici aziendali, come del resto al presidente Oliverio che lo ha dichiarato pubblicamente più volte, non sfugge del resto il fatto che ridando vita agli ospedali di frontiera si riduce la migrazione sanitaria passiva che ogni anno porta via dalla Calabria 270milioni di euro. Oltre alla riapertura dei due presidi sanitari il Commissario Filippelli ha confidato di essere impegnato, insieme ai suoi collaboratori, a scongiurare la chiusura e l’accorpamento di alcune Guardie Mediche imposte da Decreti provenienti dalla Regione. «Anche su questo versante – ha aggiunto Filippelli rivolto ad alcuni sindaci recalcitranti – si sta cercando di convincere i funzionari della Regione preposti all’attuazione del Piano di Rientro. Stiamo insomma impegnando tutte le nostre energie, le doti diplomatiche e di mediazione per conseguire i risultati che ci siamo prefissati e, – ha concluso l’oncologo cosentino – sono molto ottimista e, se non si dovessero raggiungere gli obiettivi prefissati, sarà per il veto imposto da altri in relazione ai dolorosi tagli che il piano di rientro impone che, in alcuni casi, sono senza nessun margine di trattativa».

Pino La Rocca

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