Gli standard fissati dal Ministero della Salute relativi ai posti letto per abitanti (3,7 per 1.000 abitanti) penalizzano fortemente il nord della Calabria ed in particolare la Sibaritide e l’Alto Jonio, dove lo standard è 1,66 posti-letto per 1.000 abitanti. Lo ha evidenziato un’indagine condotta da un’equipe di esperti su mandato del Commissario ad Acta Massimo Scura. Ed è stato lo stesso Commissario, nel corso dell’incontro di giovedì scorso con i sindaci e i vertici dell’Asp cosentina, a rivelarlo e ad impegnarsi alla revisione della rete ospedaliera, correggendo e riequilibrando le anomalie. Lo ha rivelato il sindaco di Trebisacce Franco Mundo che ha guidato la delegazione dei sindaci dell’Alto Jonio per perorare la causa del “Chidichimo”.
«La sentenza emessa dal Consiglio di Stato, in accoglimento del ricorso contro il Piano di rientro targato Scopelliti, – ha scritto il primo cittadino – altro non è che una correzione di fatto e di diritto di una programmazione regionale sbagliata». Il territorio più penalizzato, secondo il sindaco di Trebisacce, è senza dubbio l’Alto Jonio che sorge in posizione molto decentrata rispetto agli ospedali-spoke che peraltro risultano intasati e nei quali i medici operano in condizioni di grave rischio professionale. La qual cosa costringe spesso i pazienti e i familiari a girovagare per gli ospedali della Regione per trovare un posto-letto. Tutto questo non è sfuggito allo studio disposto dal Commissario ad Acta il quale ha formulato una proposta correttiva cercando di ridistribuire i posti letto in maniera più razionale in modo da assicurare a tutti i cittadini i LEA e soprattutto l’assistenza nelle emergenze- urgenze, con riguardo particolare agli ospedali “di confine” di Praia e Trebisacce.
Ad adiuvandum il sindaco Mundo ha consegnato al Commissario lo studio di fattibilità e un’ipotesi di distribuzione e riordino dei posti letto, in funzione delle reali esigenze dei territori, «al fine – ha concluso l’avv. Mundo – di garantire equità sia in relazione all’esistente, sia nella prospettiva del nuovo ospedale della Sibaritide con cui la proposta si integra in rete, considerando una tipologia di assistenza per intensità di cure che preveda all’interno del “Chidichimo” la presenza di specialità ad ampia diffusione territoriale, che al momento sono causa di mobilità passiva verso le regioni vicine».
Pino La Rocca