C’è chi decide di fare la valigia e costruirsi il proprio futuro lontano dalla propria terra e chi decide di rimanerci per investire proprio lì, in quella che – si sa – non è proprio “un’isola felice”. E’ il caso del giovane Ugo Avenoso, trentenne calabrese, nato in un paese del reggino, che ha voluto fare della sua scelta una sfida: abbandonare gli studi intrapresi all’Università della Calabria, per raggiungere – racconta a Paese24.it – il suo più grande obiettivo: avviare un’attività propria, qui, in Calabria, precisamente a Cosenza. E così, con tanta forza di volontà e voglia di fare, decide di partire dal mestiere di tipografo, quello del suo papà (anche lui operativo nel paese natale).
Un mestiere tramandato di padre in figlio, dove padre e figlio possono confrontarsi. Un mestiere che è cambiato, si è adattato alle nuove tecnologie. «Negli anni – ci racconta il giovane imprenditore – ho potuto notare una rapida evoluzione: dagli enormi macchinari complicati e rumorosi a piccoli macchinari silenziosi e sofisticati. Ricordo quando non avevamo ancora il pc in tipografia, tutto veniva creato manualmente e con grande maestria. Certo, l’avvento delle nuove tecnologie ha aperto la possibilità a molti di intraprendere questo lavoro. La tipografia, però, è come un libro: viene capita a fondo solo se letta dall’inizio, se si conoscono le basi, la sua storia ed evoluzione».
Ma le difficoltà possono trasformarsi in una forza, gli errori in successi, ed è per questo che quella di Ugo è stata una scelta che rifarebbe e di cui non si è mai pentito. Publicalabria va avanti ogni giorno con tanto lavoro di qualità, tante idee, voglia di mettersi in gioco, credere nelle proprie capacità. E sono proprio questi i “consigli” che un giovane trentenne calabrese si sente di dare ai suoi coetanei: «Restare qui è difficile, molto difficile, ma non è impossibile».
Federica Grisolia