Un tratto della ferrovia nell'alto jonio cosentino
Tutto ciò non ha comunque impedito di organizzare un evento che ha centrato in pieno il suo obiettivo di richiamare l’attenzione su un diritto negato alle popolazioni della fascia jonica. «Tale diritto – scrive Teresa Liguori consigliera nazionale e presidente della sezione di Crotone di Italia Nostra – non è garantito a tutti i cittadini allo stesso modo, in particolare non è garantito ai cittadini che, parafrasando il titolo del libro dello scrittore inglese George Gissing, abitano “lungo le rive dello Jonio” per i quali diventa sempre più difficile recarsi in treno da Crotone a Sibari ed a Taranto (antiche città della Magna Grecia). Come addirittura impossibile utilizzare i treni a lunga percorrenza verso il nord-Italia, tutti cancellati. Un patrimonio collettivo, questo, un bene comune, un servizio pubblico andato in fumo, svanito nelle nebbie».
Al viaggio, con sosta a Sibari dove è stata apposta una targa in ricordo della sosta dello scrittore inglese G. Gissing, ed al successivo convegno tenutosi presso i locali della Biblioteca della Torre di Albidona (nella foto) allestita dall’avvocato Rinaldo Chidichimo, hanno partecipato e dato il loro contributo al dibattito (moderato dal giornalista Franco Maurella, ndr) l’architetto Angelo Malatacca presidente della sezione “Alto Jonio” di Italia Nostra che ha fatto una breve cronistoria della gloriosa ferrovia jonica, il docente Unical Spartaco Capogreco il quale ha sottolineato la trovata paradossale di festeggiare l’Unità d’Italia sopprimendo un mezzo come il treno che di solito unisce l’Italia. Contro questa autentica aberrazione, secondo Capogreco, si può ricorrere anche al Tribunale dell’Aia. Sono quindi intervenuti in successione il preside Tullio Masneri, il dottor Giulio Grilletta che ha proiettato il filmato “Gambero Express”, in rappresentanza di Italia Nostra della Basilicata, Antonio Bavusi e Paolo Donadio e subito dopo il professore Piero De Vita presidente dell’associazione culturale “L’Albero della memoria” e Giuseppe Rizzo, scrittore e redattore di Confronti.
Pino La Rocca