Trivelle nello Jonio. Governo tira dritto, sindaci pronti alle barricate
Il Governo Renzi non intende indietreggiare sul tema delle trivelle nello Jonio. L’incontro che si è tenuto a Roma lo scorso mercoledì primo luglio nella sede del Ministero dell’Ambiente, tra i rappresentanti istituzionali dei territori ionici calabresi, lucani e pugliesi e il sottosegretario, l’onorevole Silvia Velo, ha, di fatto, mantenuto inalterate le distanze tra il Governo e quella fetta di territorio a ridosso del Golfo di Taranto che si oppone alle trivelle. Alla riunione, insieme all’assessore all’Ambiente della regione Basilicata Aldo Berlinguer, all’assessore del comune di Taranto Gionatan Scasciamacchia e al sindaco di Policoro Rocco Leone, ha preso parte, come unico rappresentante calabrese, l’assessore agli Affari generali del comune di Rossano Rodolfo Alfieri.
«Abbiamo scoperto un altro lato oscuro del Governo Renzi – ha detto Alfieri a margine dell’incontro – quello di perseguire a tutti i costi i suoi interessi, anche a discapito dei territori. Tutti sanno, anche a Roma, perché i collaboratori del Ministero Ambiente lo hanno confermato tra i denti, la dannosità derivante dall’utilizzo dell’Air-Gun. Ne conoscono i pericoli e nonostante tutto vanno avanti. Perché? Forse, così come denunciato dal sindaco di Policoro, esistono interessi e commistioni tali da avere priorità sulle esigenze delle comunità che subiranno questo scempio ambientale?».
L’assessore Alfieri ha anche specificato di aver ribadito al sottosegretario Velo «che nessuna ragion di Stato potrà giustificare un disastro di tale portata e adotteremo tutti i poteri giuridici per fermare questo atto di tracotanza e non ultimo, insieme agli enti territoriali interessati a questa vicenda, apriremo da subito un contenzioso politico con il Governo e con gli amministratori regionali affinché si rendano conto ufficialmente dei rischi di questa operazione e ne blocchino le attività».
Pasqualino Bruno