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Alessandria del Carretto perde anche “Radicazioni”

Alessandria del Carretto perde anche “Radicazioni”
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Il Festival “Radicazioni” di Alessandria del Carretto non si farà più. Lo annunciano gli stessi organizzatori dell’associazione “Francesco Vuodo”. L’appuntamento culturale e folklorico che nel mese di agosto ha portato per dieci anni nel borgo più alto del Parco del Pollino migliaia di visitatori, giovani in particolare, si arrende. Sicuramente organizzare un evento del genere ha comportato enormi sacrifici, non solo economici. Ma Alessandria del Carretto negli ultimi anni si era aggrappata a “Radicazioni” per urlare il suo isolamento e le sue difficoltà di paesino a rischio spopolamento. Da quanto emerge da una nota diffusa dall’associazione di Alessandria, i ragazzi che negli anni si sono impegnati nel festival pare si siano accorti che l’isolamento del paese rischiava, paradossalmente, di interessare anche la manifestazione stessa. «Ci è sembrato – scrivono – che il festival fosse considerato un corpo estraneo alla comunità reale, quasi come se piombasse ad agosto dal nulla, come se si autorganizzasse da solo; a prova di questo sta anche il fatto che in molti credono che bastino pochi giorni a luglio per mettere in movimento la macchina organizzativa».

Sembra abbastanza chiaro che la scelta estrema che ha portato alla decisione di stoppare il Festival sia da ricercarsi, per buona parte, nel rapporto tra gli organizzatori e l’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Vincenzo Gaudio, rea secondo l’associazione “Vuodo”, di non aver saputo catalizzare e valorizzare le forze che si stavano coagulando attorno all’evento, capaci di farlo crescere sempre di più, lasciandole in pasto alle critiche di paese che hanno finito per logorarne l’armonia.

Il Comune comunque ogni anno ha finanziato il Festival con 5.000 euro. Ma a quanto pare ciò non è bastato, difettando, secondo i giovani organizzatori, di quella capacità necessaria di intessere relazioni capaci di far decollare definitivamente l’evento. Ed è così che probabilmente si è arrivato ad un punto morto, con “Radicazioni” che ad oggi non può dare di più. Con il risultato che invece di esplodere, è imploso. Ne hanno un po’ per tutti i soci del sodalizio alessandrino, anche nei confronti di alcuni commercianti che «nonostante hanno beneficiato dell’indotto economico creato dal festival non ci hanno mai sostenuto nella gestione dello stesso». “Radicazioni” oggi è lo specchio dell’Alto Jonio: i giovani che provano a spingersi oltre per la crescita del territorio, spesso si scontrano con chi, invece, ha il dovere di farlo.

Vincenzo La Camera

 

 

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