Gli 8 sindaci dei comuni interessati al passaggio della nuova S.S. 106 hanno rotto gli indugi e, scegliendo il Prefetto quale legittimo referente istituzionale, ieri mattina si sono recati in Prefettura per sollecitare il rispetto del crono-programma e quindi l’avvio immediato dei lavori del 3° Megalotto Sibari-Roseto. L’Alto Jonio è stanco di aspettare e di pietire e rischia di morire d’inedia: la nuova arteria, già depositaria di un finanziamento di 900milioni di euro, può rappresentare lo snodo cruciale per togliere dallo storico isolamento la Calabria Jonica, tagliata fuori dalla rete ferroviaria, da quella portuale ed aeroportuale; può dare ossigeno all’economia e all’occupazione e può interrompere drasticamente la catena dei morti dovuti alla pericolosità dell’attuale sede stradale. Da qui l’esigenza improcrastinabile di aprire i cantieri e avviare con urgenza i lavori.
E’ quanto hanno chiesto a S.E. il Prefetto Tomao i sindaci Gianni Papasso (Cassano Jonio), Paolo Montalti (Villapiana), Leonardo Valente (Francavilla Marittima), Antonio Carlomagno (Cerchiara di Calabria), Franco Mundo (Trebisacce), Salvatore Aurelio (Albidona), Salvatore Ciminelli (Amendolara) e Rosanna Mazzia (Roseto Capo Spulico). Il Prefetto Triomao, dimostratosi ancora una volta sensibile e attento alle problematiche territoriali, ha condiviso le premure dei sindaci ed ha assicurato che si farà portavoce delle loro richieste presso il Ministero competente, chiedendo il rispetto dei tempi. A questo proposito ha informato i sindaci dello stato dell’arte dell’iter procedurale: in data 9 luglio il progetto è stato inviato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che si dovrà esprimere entro 45 giorni (23 agosto), data entro cui il progetto deve andare all’attenzione del CIPE per il via-libera definitivo, con la speranza che nel frattempo non sia stato stravolto dalle prescrizioni dei Ministeri e, a questo proposito, i sindaci hanno chiesto di voler esaminare il progetto esecutivo prima del definitivo avvio dei lavori.
Pino La Rocca