Santo Seminario si autosospende dalla carica di consigliere comunale del comune di Crosia. La decisione arriva a seguito di una vicenda che si trascina ormai da mesi. Nello scorso maggio, l’esponente del Partito Democratico e consigliere di minoranza, aveva segnalato dei problemi nell’erogazione dei pasti giornalieri della mensa dell’istituto comprensivo di Crosia. Seminario, tra l’altro, aveva invocato la convocazione di un consiglio comunale ad hoc, con tanto di richiesta protocollata. L’amministrazione comunale di Crosia, guidata dal sindaco Antonio Russo, ha invece stoppato l’invito del consigliere Seminario, specificando che non esistevano i presupposti per convocare una specifica seduta dell’assemblea civica, in quanto «la Commissione mensa (composta da un funzionario comunale, un nutrizionista dell’Asp e da due genitori ndr) il 15 maggio ha effettuato un sopralluogo nei locali cucina per valutare la qualità dei pasti somministrati, rilasciando un giudizio sufficientemente positivo sulla qualità e la sicurezza degli alimenti».
Il consigliere Seminario, ritenendo legittima la sua richiesta, lo scorso 25 giugno ha inviato una missiva al Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomano ma, non ricevendo risposta da quest’ultimo, ha deciso di autosospendersi dal suo ruolo di consigliere comunale.
«Di fronte al silenzio – si legge nella missiva che il 30 luglio Seminario ha inviato nuovamente al Prefetto di Cosenza, al sindaco e ai consiglieri comunali di Crosia, al Ministro degli Interni, Angelino Alfano e agli Onorevoli del Pd, Ernesto Magorno ed Enza Bruno Bossio – mi è sorto il dubbio se avevo letto male il Tuel (Testo Unico degli Enti Locali ndr). Mi sono ripassato l’art. 39 e al 2 comma ho trovato conferma che 1/5 dei consiglieri comunali possono richiedere la convocazione del consiglio e che il sindaco è tenuto a convocare entro il termine non superiore a 20 giorni».
«Con tutto il rispetto delle considerazioni del Sindaco di Crosia – ha sottolineato l’esponente del Pd – e delle sue volontà insindacabili e inappellabili, qui non ci sono poteri discrezionali perché c’è una norma precisa che deve essere rispettata e in difetto l’autorità il Prefetto impone di rispettarla o provvede in sostituzione del sindaco».
Seminario ha poi rincarato la dose, spiegando che nei giorni scorsi si è chiesto «che cos’è la legalità, la trasparenza: se ne fa solo un gran continuo parlare e mi sono reso conto che al consigliere comunale, a maggior ragione se di minoranza, lo si fa comunque parlare come pura concessione, sapendo poi che alla fine nel consesso conta zero. Qui a Crosia – ha concluso Seminario – il sindaco fa il padrone del Comune, il Prefetto non risponde e non agisce e io che faccio? Di fronte a questa situazione non mi rimane che autosospendermi».
Pasqualino Bruno