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Trebisacce, il “Chidichimo” sarà riaperto come “ospedale di area svantaggiata”

Trebisacce, il “Chidichimo” sarà riaperto come “ospedale di area svantaggiata”
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Riapertura ospedale di Trebisacce: ora si fa veramente sul serio e si comincia a passare dalle promesse ai fatti concreti. Venerdì pomeriggio 31 luglio presso il Dipartimento di sanità della Regione c’è stato l’incontro operativo tra il commissario ad acta Massimo Scura e il commissario dell’Asp di Cosenza Gianfranco Filippelli accompagnato dai suoi collaboratori per entrare nel merito della delibera-proposta redatta dall’Asp cosentina relativa al destino futuro del “Chidichimo”. Dopo ampio dibattito, secondo quanto ha riferito al cronista Franco Pacenza nelle vesti giuridiche ormai definite di consulente del presidente Oliverio nei settori della sanità e degli obiettivi strategici, è stato delineato il crono-programma che dovrà portare alla riapertura del “Chidichimo” quale “ospedale di area svantaggiata”.

L’archetipo di questo tipo di ospedale nella casistica nazionale è rappresentato dell’ospedale di Acquapendente (VT) nel Lazio. Il primo step del processo che dovrà ridare vita al “Chidichimo” prevede il consolidamento della Lungodegenza come struttura complessa, il potenziamento della Dialisi e dei servizi di diagnostica e inoltre l’apertura imminente del Pronto Soccorso h/24 con n. 6 posti-letto di Obi (osservazione breve intensiva) per far fronte all’emergenza-urgenza e una piccola divisione di “chirurgia elettiva” con n. 6+6 posti-letto per interventi pianificati da eseguire in day-hospital e in day-surgery. Si tratta cioè di interventi programmati, da eseguire durante il giorno, che limitano il ricovero alla giornata stessa dell’intervento e al massimo alla notte successiva.

Il secondo step del programma, se anche l’ulteriore Delibera dell’Asp sarà accolta, dovrà concretizzarsi entro il 2016 e prevede l’ampliamento del “Chidichimo” fino a 92 posti-letto. «Le condizioni della sanità calabrese – ha commentato Franco Pacenza – non consentono a nessuno di fare voli pendarici e occorre muoversi con sobrietà, ma siamo sicuri che si tratta del primo passo per colmare il deserto sanitario esistente nell’Alto Jonio».

Pino La Rocca

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GIUSEPPE PAGANO
GIUSEPPE PAGANO
8 anni fa

Sono molto contento per la bella notizia che il giornalista dell’articolo ci fornisce.Aspetterei ,però.che le cose dette si verificassero.Comunque, siamo tutti contenti e questo è già tanto,perlomeno a farci innalzare il tono dell’umore.