La donna avrebbe sparato, uccidendoli, il marito e la figlia al termine dell’ennesima discussione per poi tentare, non riuscendovi, di suicidarsi. Dopo aver commesso il duplice omicidio (di venerdì mattina), di cui la donna dovrà fornire nelle prossime ore ulteriori dettagli, come se nulla fosse si è messa a letto sino all’allarme lanciato da un passante attorno alle 19.30, il quale si è accorto di Vincenzo Genovese riverso su una panchina senza vita nel giardino di casa.
La posizione della donna, dopo l’accaduto, è stata subito messa sotto la lente di ingrandimento da parte degli inquirenti. Già dalle sue prime dichiarazioni, tese ad indirizzare le indagini su un’eventuale quarta persona (il presunto assassino) i tasselli del puzzle non collimavano. Perchè la donna non ha dato subito l’allarme? Perchè un assassino esterno avrebbe usato l’arma della vittima? Punti interrogativi che ora dopo ora hanno reso la vana la strenua teoria difensiva della donna.
Il procuratore Giacomantonio ha espresso soddisfazione per la chiusura del caso: «Abbiamo potuto risolverlo grazie all’ottimo lavoro svolto dai carabinieri. E’ la dimostrazione che indagini come questa – ha aggiunto – vanno risolte subito perché poi, col passare delle ore, tutto diventa più difficile».
v.l.c.