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Rossano. Carenza idrica, Il M5S va giù duro: “Togliere la gestione alla Sorical”

Rossano fa ancora i conti con l’emergenza idrica. Nel corso di questa estate si stanno nuovamente acuendo i problemi legati alla mancanza di acqua, problematica, questa, che irrita non poco la cittadinanza locale e i turisti che fanno tappa a Rossano durante i mesi estivi. Movimenti e partiti politici locali stanno facendo la voce grossa, chiedendo la risoluzione, anche attraverso procedimenti drastici, di quella che è diventata una vera e propria emergenza. Il Meetup Rossano in Movimento, in merito alla mancanza di acqua nella città bizantina, ha specificato attraverso una nota che «nonostante il referendum popolare del 2011 abbia stabilito l’abrogazione della norma che affidava la gestione dell’acqua ai privati, la Regione Calabria ancora una volta ignora la volontà popolare, affidando alla SO.RI.CAL. la gestione del servizio idrico regionale. Il Comune di Rossano versa alla società circa € 800.000  all’anno di canone idrico, arrivando a 2 milioni di euro per il ciclo completo dell’acqua».

Il Meetup ha anche evidenziato che «per i contribuenti rossanesi, come nella maggior parte dei comuni calabresi, l’acqua ha un costo di € 1,20 mc. L’unico comune che ha avuto il coraggio di ribellarsi a questa ingiusta ennesima sovraimposta è stato il comune di Saracena che, con un’azione di forza contro la Regione Calabria, ha reso possibile un ribasso dei costi tariffari fino al costo di € 0,26mc,  costi comprendenti l’Intera gestione del servizio idrico».

In conclusione, il Meetup Rossano in Movimento chiede la realizzazione «di un’azienda speciale di diritto pubblico, permettendo così una gestione pubblica e in economia di un bene comune come l’acqua; l’avvio di uno studio sulle potenzialità di ogni fonte di approvvigionamento presente sul territorio e l’erogabilità del sistema acquedottistico, che deve essere sempre abbondante per far fronte ad eventuali emergenze. L’amministrazione comunale rossanese, inoltre, si faccia carico di una concreta battaglia in difesa dei diritti del cittadino senza ignorarne le continue richieste, innumerevoli in tal senso anche le mail di indignazione a noi pervenute, seguendo l’esempio virtuoso del comune di Saracena che ha addirittura anticipato l’esito referendario».

Pasqualino Bruno

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