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Trebisacce. «A noi dell’Alto Jonio solo le briciole della sanità calabrese»

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C’è rabbia e indignazione nell’Alto Jonio perché il commissario Scura, sulle orme del suo predecessore Scopelliti, non rispetta la legge e mortifica le legittime esigenze sanitarie delle popolazioni dell’Alto Jonio a cui intende destinare solo le briciole della sanità calabrese. Da qui l’urgenza di riprendere la battaglia e, se necessario, tornare sulle barricate per restituire all’Alto Jonio una sanità dignitosa, a partire dai livelli minimi di assistenza. E’ questo il sentire comune ed è quanto sostiene in una nota il sindaco Franco Mundo che già a caldo ha contestato a muso duro la proposta presentata ai sindaci nell’incontro svoltosi a Rossano lunedì pomeriggio.

La notizia dell’inaspettato dietro-front di Scura ha suscitato forti reazioni nell’opinione pubblica. Il delegato all’Ambiente Gianpaolo Schiumerini e l’ex assessore Dino Vitola hanno invitato tutti i sindaci a rassegnare le dimissioni in blocco, mentre da altri ambienti si suggerisce di ridare voce agli avvocati per chiedere “il giudizio di ottemperanza” (l’esecuzione coatta della sentenza). Proposte, queste, subito condivise dalla società civile attraverso il web. Il sindaco Mundo, da parte sua, ha reagito a caldo e, dati alla mano, ha contestato a Scura il mancato rispetto della legge. La sua proposta, secondo Mundo, non garantisce i LEA, non rispetta la “golden houre” (60 minuti per raggiungere lo spoke in regime di emergenza-urgenza) non tiene conto dei parametri nazionali dei posti-letto (1,6 x 1.000 abitanti); si fa gioco della migrazione sanitaria che è cresciuta in modo esponenziale; provoca il caos nell’ospedale-spoke di Corigliano-Rossano e, cosa ancora più grave, fa carta straccia della sentenza del Consiglio di Stato.

«Il fatto è molto grave, – ha scritto il primo cittadino – perché il Commissario non rispetta la legge dello Stato. «L’Alto Jonio – ha scritto Mundo ribadendo la disponibilità dei comuni ad anticipare le somme per ripristinare le sale operatorie, – non pretende la luna ma l’istituzione di un “ospedale per zona disagiata” con servizi essenziali in grado di fronteggiare l’emergenza-urgenza». Mundo si è detto pure preoccupato per il malcelato egoismo dei territori più forti che tenderebbero a cannibalizzare la periferia. «Tale logica, miope ed egoista, – ha commentato il sindaco Mundo confidando in un ripensamento autunnale e rimarcando il trasversalismo di talune sigle sindacali – se così fosse, immolerebbe di nuovo Trebisacce per la difesa dello status quo, che non può essere accettato in quanto indebolisce tutto il territorio relegando al ruolo di periferia gli attuali Spoke che invece verrebbero rafforzati da ospedali di confine e di supporto, che ne limiterebbero anche il sovraffollamento.

Speriamo – ha concluso il sindaco di Trebisacce – che nei prossimi mesi il Commissario Scura, se sarà ancora in carica, comprenda le reali esigenze dei territori e rispettando il pronunciamento giurisdizionale, corregga il grave errore, applichi la legge e riapra l’ospedale di Trebisacce, almeno con Pronto Soccorso e divisione di Medicina con servizio di Chirurgia integrante l’esistente, così come prevede la legge per un ospedale di zona disagiata». Per ora l’argomento-ospedale è stato… rimandato a settembre ed ai mesi successivi, ma se le cose non cambiano si annuncia un autunno davvero caldo sul fronte-sanità.

Pino La Rocca

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