Storia, cultura ed escursioni nei luoghi più belli e impervi del Pollino, tutto con un unico filo conduttore: il fenomeno del brigantaggio. Si è conclusa la quarta edizione dell’iniziativa “Per i sentieri dei briganti del Pollino: natura e cultura”, tenutasi dal 14 al 18 agosto e organizzata dall’associazione “I ragazzi di S. Lorenzo Bellizzi”, con il patrocinio del Comune di S. Lorenzo e la collaborazione del Gruppo Speleologico Sparviere, L’ Altra cultura di Albidona, il Gruppo Soccorritori “Aquile del Pollino” di Frascineto, il Club “I Briganti 4 x 4”. A fare da guida, Giuseppe Rizzo, Nino Larocca e Saverio De Marco. Tre giorni e tre notti nel cuore del Parco, alla scoperta della montagna dei briganti e della speleologia del Pollino calabro-lucano, a cui hanno partecipato non solo giovani dell’Alto Jonio ma anche un folto gruppo di francesi e romani. «Si vede che noi calabresi non ci accorgiamo della nostra storia e delle nostre bellezze naturali» – il commento di alcuni partecipanti.
Il lungo percorso a piedi è iniziato a Toppo vutùro, presso la “timpa” della Falconara, per proseguire verso Piano cardone, Piano giumenta e Lago dei Moranesi e lungo la pietrosa salita che porta alla sorgente del Raganello. Dopo due ore, si è raggiunta la maestosa Grande porta del Pollino e il Giardino degli dei. Durante le nottate all’aperto si sono consumate tre pecore che i cuochi dell’associazione, esperti di ricette brigantesche, hanno preparato nella grande caldaia. Il pasto è stato accompagnato dal vino “cerasuolo”, proprio come facevano i briganti del 1860, al ritmo dei canti e suoni che usavano gli stessi “fuorilegge”. Nei giorni seguenti, i “briganti” dell’associazione hanno affrontato il passaggio delle Gole del Raganello, Sant’Anna, sorgente Lamia, Scala di barile, Palma Nocera, Maddalena e i dintorni del Sellaro e della Madonna delle Armi.
La manifestazione si è conclusa con un dibattito e la lettura di alcuni testi inediti attraverso la voce dei vincitori, i “Piemontesi”. A recitare, Giuseppe Rizzo, l’universitaria Lucia Rago e Giuseppe Ventimiglia. Un quadro sul brigantaggio e il divario storico tra Nord e Sud: questi i temi principali emersi durante l’incontro, coordinato dal prof. Gianni Mazzei, a cui hanno partecipato Leonardo Larocca, la professoressa Angela Maria Spina, il sindaco di San Lorenzo, Antonio Cersosimo, il presidente dell’associazione “I ragazzi di San Lorenzo”, Giustiniano Rossi, lo stesso Giuseppe Rizzo e Mario Brunetti. Si è, poi, esibito il giovane cantautore Francesco Agrelli, con una serenata alla brigantessa Serafina Ciminelli, morta a 20 anni nel penitenziario di Potenza. Successo anche per l’edizione di “Saperi e sapori”, con la degustazione di prodotti tipici locali assaporati nelle piazzette e per i vicoli del piccolo centro storico di San Lorenzo.
«Nelle prime edizioni – ha commentato lo studioso Giuseppe Rizzo – abbiamo sentito la voce dei vinti (i briganti), invece, nella quarta escursione, prettamente culturale e naturalistica, abbiamo fatto parlare i vincitori (i Piemontesi), che hanno ferocemente represso anche i contadini che chiedevano la terra. Insomma, una rivisitazione storica contro i silenzi della storia ufficiale. Abbiamo solo il dovere – ha aggiunto – di spiegare come è nato e perché si è verificato quel doloroso fenomeno chiamato “brigantaggio”».
Federica Grisolia