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Trebisacce, Consulta Giovanile chiede la riapertura dell’ospedale

Trebisacce, Consulta Giovanile chiede la riapertura dell’ospedale
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Questione ospedale: mentre continua l’assordante silenzio dei sindaci che tardano a fare rete e ad assumere iniziative istituzionali forti contro la pervicacia del Commissario Scura che continua ad osteggiare la riapertura, seppure parziale, del “Chidichimo”, la società civile si ribella, fa sentire attraverso la rete il proprio dissenso e invoca sempre più convintamente le dimissioni in massa dei sindaci. Ma c’è anche chi, deluso dalla disomogeneità politica del comprensorio e anche dalla latitanza del nuovo governo regionale, torna a caldeggiare l’ipotesi della secessione dell’Alto Jonio dalla Calabria e dell’annessione alla Basilicata. Ipotesi, questa, a favore della quale qualche anno addietro, come si ricorderà, era nato un apposito “comitato di fuga” dalla matrigna Calabria e di ritorno tra le popolazioni lucane ritenute più affini dal punto di vista naturale e culturale.

Intanto, a favore della riapertura dell’ospedale, la cronaca registra due iniziative che vedono sempre in prima linea solo Trebisacce, che continua a combattere la battaglia-ospedale ancora una volta in solitudine: l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Mundo, trascorsi ormai i canonici 120 giorni dal pronunciamento del Consiglio di Stato che ha sentenziato la riapertura del “Chidichimo”, si appresta a dare corso alla richiesta del “giudizio di ottemperanza” attraverso il quale, non avendo il commissario ad acta dato corso alla sentenza, si chiede ai giudici di Palazzo Spada la nomina di un commissario ad acta che, ope legis, si sostituisca al commissario Scura e dia corso agli atti amministrativi propedeutici alla riapertura dell’ospedale.

Un’altra iniziativa significativa a favore del “Chidichimo” l’ha assunta la neo-eletta Consulta Giovanile insediatasi nei giorni scorsi. Nella sua prima riunione operativa infatti la Consulta guidata dal presidente Michele Leonetti ha elaborato un documento con il quale, preso atto della sentenza del Consiglio di Stato, ha chiesto ufficialmente al commissario Scura «il rispetto di quanto stabilito dal supremo organo della giustizia, così da garantire alle popolazioni dell’Alto Jonio i livelli minimi di assistenza e la necessaria assistenza sanitaria nelle condizioni di emergenza-urgenza… Fermo restando che la Consulta Giovanile si adopererà in tutti i modi per dare voce ad un comprensorio, che con la chiusura del “Chidichimo”, è stato privato del suo diritto, inalienabile, alla salute, tutelato dall’art. 32 della Costituzione».

Pino La Rocca    

 

 

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